Anche se si tratta di un dejà vu che non conosce soluzione di continuità, il fenomeno dei roghi estivi a Fondi sta provocando reazioni indignate quotidianamente crescenti. E’ il caso di ieri quando un fuoco devastante si è sviluppato, poco dopo le ore 15,00, in due zone diverse della frazione di San Magno. Le fiamme hanno attaccato abitazioni, magazzini, terreni e vegetazione spontanea sia in via Sant’Agata che in via Madonna della Rocca, in località Valle Vigna, alle falde del colle alla cui sommità sorge il santuario della Madonna della Rocca. Prontissima la macchina dell’emergenza per queste criticità che ha riguardato una zona di competenza del Parco: due elicotteri, agenti del CFS di Fondi del comandante Roberto Mattei, la squadra 11 A dei VVFF di stanza nella città della Piana e due squadre dei volontari di Protezione Civile “Falchi Pronto intervento” del presidente Mario Marino. Oltre che impegnati nella lotta contro fiamme alte e spinte dal vento su una vegetazione secca e pericolosamente infiammabile, gli operatori hanno assistito anche materialmente e moralmente gli abitanti delle case lambite dalle fiamme. Alcuni, tra questi ultimi, esausti per la serie interminabile dei roghi che ormai vengono accesi dove il giorno prima ne erano stati fermati degli altri, si sono mostrati esasperati e hanno sollecitato l’attivazione di ronde “civetta” al fine di sorprendere qualche piromane in azione. Ma se le fiamme, a Fondi, stanno rappresentando un caso di cui si parla anche a Roma negli uffici impegnati a monitorare questo fenomeno in campo regionale e nazionale, a Itri le cose non vanno meglio. Anche negli undicimila ettari del suo territorio le fiamme sembrano inarrestabili. Nella notte tra giovedi e venerdi il fuoco ha attraversato senza soluzione di continuità temporale la zona di San Donato, lungo l’Appia, di fronte al cimitero. Frenetica l’azione dei soccorritori (CFS, VVFF, Volontari della Protezione Civile ERI, volontari dell’azienda faunistica “fra’ Diavolo”) durata tutta la notte, nel rassicurare anche psicologicamente gli abitanti della zona dove vive anche un magistrato che opera a Santa Maria Capuavetere. Solo con il ritorno della luce solare e l’azione ininterrotta di ben tre Canadair l’incendio è stato domato completamente verso le 11,45, dopo che le fiamme hanno lasciato dietro di loro ferite profonde nella vegetazione della zona dove hanno pure attaccato un verdeggiante bosco con alberi di alto fusto. La cenere dell’impressionante rogo, tra l’altro, è penetrata nelle abitazioni delle gente del posto, creando anche questo fastidioso effetto secondario.