La prima volta non si scorda mai e questa edizione del Festival a Gaeta sarà certamente indimenticabile. Percussioni, dinosauri, effetti pirotecnici, incendi e musica: ecco l’incredibile apertura del Festival Sete Sóis Sete Luas a Gaeta, che con grande entusiasmo entra quest’anno nella Rete Sete Sóis. Con l’importante sostegno del Comune di Gaeta, il 28 settembre il Festival internazionale Sete Sóis Sete Luas porta nella città laziale il teatro di strada, con la compagnia spagnola L’Avalot, e la musica dell’Istria, con il gruppo Gustafi.
Il programma:
Il 28 settembre, alle ore 20.15 nelle vie del centro storico di Gaeta tornano i dinosauri: tra incendi, fuochi d’artificio e figure preistoriche, la compagnia di teatro di strada L’Avalot, direttamente da Barcellona, porta in Italia tutti gli ingredienti e gli effetti speciali per rendere l’apertura del Festival a Gaeta memorabile. Questa compagnia, che dal suo primo spettacolo nel 1985 colleziona un successo dopo l’altro, invaderà le vie del centro storico con le sue macchine giganti e i suoi fuochi d’artificio, infiammando non solo gli edifici, ma anche gli spettatori.
Dopo le fiamme, alle ore 21, nella piazza Monsignor Di Liegro, si aprono le danze con la musica dei Gustafi, formazione dallo stile eclettico che combina la folk music istriana con il rock, senza trascurare le influenze blues e Tex-Mex. Si tratta di uno dei gruppi più conosciuti e significativi della cosiddetta musica ča-val, un tipo di pop-rock accompagnato da testi cantati nel dialetto tipico dell’Istria. Con ben nove album al loro attivo, i Gustafi sono dei veri e propri ambasciatori mondiali della cultura e della musica dell’Istria.
Prima del coinvolgente concerto, il pubblico vivrà forti emozioni con la proiezione di immagini mai viste, davvero da brivido, della città di Gaeta, realizzate con l’utilizzo dell’alta tecnologia: un drone ha sorvolato il territorio, montando una telecamera ad alta definizione per riprendere e fotografare le tante bellezze della “perla del Tirreno” da una ‘diversa’ prospettiva.
Il progetto nasce da un’idea dell’Associazione Culturale Gazzettino del Golfo, con la collaborazione di Comune di Gaeta e AD Precision Mechanics (che dell’uso dei droni ha fatto una ragione di vita).
Cos’è un drone? Il drone è un multirotore radiocomandato con la possibilità di volare in automatico tramite collegamento satellitare, alimentato elettricamente da batterie speciali ai polimeri di litio ed equipaggiato con 6 motori Brusheless che gli permettono di raggiungere una velocità massima di 100 km/h.
Il video, che sarà proiettato per la prima volta sabato 28 settembre in Piazza Monsignor Di Liegro, verso le ore 21, verrà proposto al pubblico di tutti gli spettacoli del Festival Sete Sois Sete Luas, dai palcoscenici delle 33 città aderenti.
Le meravigliose immagini mozzafiato, saranno accompagnate dalle vibranti note di un testo musicale creato ad hoc da un giovane pianista di origini gaetane, Bruno Redivo. Esse danno risalto alla cultura e alla bellezza di Gaeta.
Il nostro piccolo ‘amico’ ha immortalato dall’alto (può salire fino a 1500 metri) la splendida città del Golfo: la Montagna Spaccata e la Grotta del Turco, la chiesa di San Francesco e il campanile del Duomo, piazza della Libertà e il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, il parco di Monte Orlando e l’area marina protetta, il borgo medioevale e i luoghi della movida. Edifici che contengono segreti centenari in angoli dove l’ultima mano che li ha sfiorati è stata quella di chi li ha costruiti o restaurati. Al piccolo drone non è sfuggito niente. Riprese da dieci minuti alla volta circa -per oltre due ore di girato- poi montate e ricostruite: qualcosa di indimenticabile!
Il Festival Sete Sóis Sete Luas (www.7sois.eu), quest’anno compie 21 anni (1993-2013) e non si ferma. Nasce nel 1993, inaugurando un positivo e costruttivo scambio culturale tra Italia e Portogallo che nel tempo si è aperto a nuove realtà fino a diventare, oggi, una rete culturale che comprende più di 30 città di 13 diversi paesi del mondo mediterraneo e lusofono: Brasile, Capo Verde, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Portogallo, Romania, Spagna, Slovenia e Tunisia. Il Festival coinvolge più di 400 artisti, promuove ogni anno oltre 150 concerti di musica popolare contemporanea accompagnati da esposizioni di arte plastica, attirando una platea cosmopolita di più di 200.000 spettatori. Il suo viaggio culturale tra epoche, stili e continenti continua, raggiungendo ogni anno orizzonti del mondo mediterraneo e lusofono sempre più lontani: entra a far parte della rete del Festival anche la città di Gaeta.
Per il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano “L’ingresso in questa importante rete culturale, che coinvolge il mondo mediterraneo e di lingua portoghese, vuole essere per la città di Gaeta un vero e proprio trampolino di lancio per una promozione territoriale di reali dimensioni internazionali. Le notevoli potenzialità della nostra città, i cui punti forza sono rappresentati da tesori artistici, storici e paesaggistici, di notevole pregio, e da una tradizionale gastronomia, basata su prodotti tipici locali di alta qualità, troveranno nelle iniziative del Festival, in più di 30 città di 13 paesi del mondo, una vetrina ideale per presentarsi a nuovi orizzonti e culture“.
La rete culturale Sete Sois Sete Luas infatti, si propone tra l’altro di :
• realizzare una politica di forte dialogo inter-culturale tra i Paesi delle due rive del bacino Mediterraneo, del Mediterraneo e del mondo lusofono, con particolare riferimento alla realizzazione di azioni culturali ed artistiche nei Paesi del nord-Africa e del Medio Oriente, al fine di contribuire con una incisiva azione culturale ad una migliore comprensione dei problemi sociali, politici, culturali e demografici fonte di tensione tra l’Europa e i Paesi del bacino mediterraneo;
• caratterizzare le piazze del Festival SSSL quale luogo di dialogo culturale e di sinergia tra le arti dello spettacolo, l’arte contemporanea, il turismo culturale, la promozione dell’artigianato e dei prodotti eno-gastronomici, il patrimonio immateriale, artistico ed architettonico, favorendo allo scopo anche l’interconnessione telematica dei luoghi del Festival;
• considerare l’azione culturale del Festival Sete Sóis Sete Luas quale stimolo allo sviluppo del turismo culturale e alla promozione estera dei prodotti artigianali ed eno-gastronomici delle Città della Rete;
• favorire una politica di ingresso libero o a prezzi simbolici per la quasi totalità delle manifestazioni, cercando di avvicinare agli eventi quei cittadini, specialmente i più giovani, che possono avere difficoltà, anche economiche, ad accompagnare le attività culturali.
• valutare la possibilità di sviluppo dei Centri Culturali Sete Sóis Sete Luas, intensificando così anche nel periodo invernale le azioni a favore della mobilità degli artisti e dei giovani provenienti dai diversi Paesi e Città della Rete, in una logica di scambio culturale;
• di promuovere e stipulare accordi tra le istituzioni partecipanti finalizzati alla presentazione di candidature a programmi comunitari al fine di sostenere i costi delle produzioni artistiche originali del Festival SSSL e per intensificare le azioni di mobilità degli artisti e dei giovani della Rete SSSL.
• promuovere e sviluppare i rapporti con il territorio e con l’associazionismo delle città ove il Festival ha luogo, favorendo scambi a livello di scuole, di gruppi culturali, incoraggiando così anche la nascita di un nuovo pubblico.
A testimonianza della validità culturale del progetto per 18 anni i Presidenti Onorari del Festival Sete Sóis Sete Luas sono stati i Premi Nobel Dario Fo e José Saramago. Con Dario Fo, dal 2012 il nuovo Presidente Onorario è il Presidente della Repubblica di Capo Verde, Jorge Carlos Fonseca.