L’oliva di Gaeta

Gaeta ai giorni nostri e’ conosciuta in Italia e nel mondo per le sue indiscusse bellezze naturali, storiche e architettoniche che sovrastano, soprattutto nella zona medioevale, l’intera città.

20130812-133652.jpgFacendo qualche passo indietro negli anni, la nostra cittadina ha rappresentato un punto d’incontro tra le varie culture e, allo stesso tempo, un punto strategico per tutte le attività commerciali ed economiche, che rappresentavano il cuore pulsante degli scambi. Le merci che attraversavano il porto erano molteplici, ma fra tutte vogliamo ricordare un prodotto tipico della nostra città, l’oliva. Infatti, già nella seconda metà del XV secolo, il Duca di Ferrara Ercole I, conosceva e apprezzava quest’oliva unica, al punto tale di spedire diverse persone che per suo conto potessero acquistare questo prodotto tanto gustoso quanto raro. Con il passare del tempo, ed in particolare alla fine del XIX secolo, a seguito della crisi che colpì il vino francese, gran parte degli uliveti presenti nella città vennero sostituiti per far spazio alla coltivazione di uva. Questo “abbandono”, consentì di conseguenza, alla vicina città di Itri, di divenire la maggior produttrice di olio di oliva della zona. Ma, affinché le olive itrane, potessero essere esportate facilmente, le stesse conservarono la denominazione “olive di Gaeta”. Questa specialità culinaria e’ conosciuta per un’ulteriore caratteristica unica, data dal fatto di essere in grado di sopportare temperature molto basse, addirittura sino a meno 15°C. L’oliva nel corso degli anni, e’ stata rappresentata più volte anche su francobolli, che hanno viaggiato, magari accompagnando anche litri e litri di olio, in tutta la nostra penisola. Quest’oggi vogliamo ricordare un francobollo emesso nel 1995 dalle Poste Italiane, nella serie “i cibi italiani”, dal valore di 750 lire e disegnato dalla prof.ssa Maria Maddalena Tuccelli, gaetana doc.
Per il Gazzettino del Golfo Alessandro Di Tucci

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