I 100 euro in più in busta paga arriveranno ai lavoratori dipendenti anche nel 2025, ma sempre rispettando alcuni limiti reddituali.
Il bonus viene oggi definito trattamento integrativo, e si tratta di un’agevolazione economica erogata automaticamente dal datore di lavoro o dall’INPS, senza necessità di presentare alcuna richiesta. L’unica comunicazione utile p quella relativa alla rinuncia… I 100 euro in più in busta paga toccano ai dipendenti ma anche ai pensionati, a condizione che rispettino determinati requisiti.
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Per i lavorati, bisogna tenere conto del reddito lordo annuo imponibile. I pensionati devono non solo rispettare il limite reddituale ma essere beneficiari di pensioni INPS e non percepire altri sussidi o indennità, come le rendite INAIL per infortuni sul lavoro.
Quindi, a poter beneficiare del trattamento da 100 euro al mese in busta paga sono i titolari di redditi di lavoro dipendente, pensioni di ogni genere e assegni a queste equiparati. E anche i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, previste dal TUIR, il testo unico in materia di imposte sui redditi.
Tale trattamento integrativo nacque nel 2014, come bonus Renzi, dal nome dell’allora primo ministro. Dal 2023, il bonus è stato limitato ai lavoratori con redditi fino a 15.000 euro, e solo se l’imposta lorda supera le detrazioni da lavoro dipendente.
Chi ha diritto al trattamento da 100 euro in busta paga nel 2025
Nel 2024, così come nel 2025, il requisito è rimasto invariato. Ma l’esecutivo ha poi introdotto una novità importante… la possibilità di ricevere il bonus anche se le detrazioni superano l’imposta dovuta per chi ha redditi fino a 28.000 euro. Nel 2025, ricevono dunque 1.200 euro annuali i lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo imponibile fino a 15.000 euro.
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Ciò vale quando l’imposta lorda determinata sulla base dei redditi di lavoro dipendente e assimilati è superiore alla detrazione spettante. Tutto ciò ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del già citato TUIR. Bisogna però fare una sottrazione: il valore della detrazione va diminuito di 75 euro in rapporto al periodo di lavoro nell’anno.
Coloro che percepiscono redditi fino a 28.000 possono ottenere un trattamento pari alla differenza tra le detrazioni fiscali e l’IRPEF lorda a carico del lavoratore. Oltre i 28.000 euro di reddito non si riceve alcun trattamento integrativo. Il beneficiario può decidere di percepire il bonus mensilmente. Così, quando si è nei mesi di trentuno giorni, vengono accreditati 101,92 euro. E nei mesi di trenta giorni il contributo scende a 98,63 euro. In alternativa, si possono avere 1.200 euro in più a fine anno.