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Gaeta

17 gennaio, Giornata Internazionale della Pizza. La parola ‘Pizza’ è nata a Gaeta

Il 17 gennaio si festeggia la Giornata internazionale della Pizza, piatto considerato povero nella Napoli del diciassettesimo secolo e nato nella versione bianca ricoperta da strutto. Il pomodoro sulla pizza è arrivato solo tempo dopo, ed è nella versione rossa che questa gustosa specialità ha fatto l’upgrade, si è nobilitata.

Nel 1870, durante il soggiorno partenopeo di Umberto I, la moglie del re, Margherita di Savoia, fu omaggiata con una pizza dai colori della bandiera italiana, e così la pizza margherita divenne lo stendardo dell’Italia Unita. Mentre i neoborbonici contestano questo battesimo sabaudo e hanno dedicato all’ultima regina del Regno delle Due Sicilie, Maria Sofia, moglie di Francesco II, una pizza condita con mozzarella casertana, pomodorini del Vesuvio, olive di Gaeta, e alici.

Il 17 gennaio si celebra Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli la Giornata mondiale della pizza, uno dei piatti simbolo della gastronomia italiana, sintesi della Dieta Mediterranea, marchio comunitario STG (specialità tradizionale garantita) e anche patrimonio dell’Unesco con l’arte dei pizzaiuoli napoletani tra i patrimoni immateriali dell’umanità. Una tradizione delle antiche famiglie delle pizzerie napoletane che, fino al 1924-1925, ogni 17 gennaio facevano mezza giornata di lavoro e poi se ne andavano tutti in gita fuori porta in un ristorante che era a Capodimonte, Colli Aminei, e lì festeggiavano Sant’Antuono accendendo un falò. 

La parola ‘pizza’ pare essere tra i primi vocaboli italiani: risale al 997 dopo Cristo. Ma non è a Napoli, secondo uno studio dello storico Giuseppe Nocca, che sarebbe stata usata per la prima volta. Sorpresa nella carta d’identità della pizza. Nel ripercorrere a ritroso le tracce della parola “pizza” si scopre che non nasce nel capoluogo partenopeo ma nel borgo marinaro di Gaeta, gastronomicamente noto come patria delle gustose olive locali e della tiella.

A svelare l’origine del lemma-portabandiera del made in Italy e di Napoli nei quattro angoli del pianeta, sarebbe una ricerca  presentata da Giuseppe Nocca, storico della cultura alimentare e docente dell’Istituto alberghiero di Formia.

Secondo questo studio la pizza, almeno come etimo, prenderebbe le sue mosse da un mulino nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania. Questa denominazione infatti appare per la prima volta in un documento notarile conservato nell’archivio della cattedrale di Gaeta e redatto nel mese di maggio del 997 dopo Cristo.

L’atto aveva per oggetto la locazione di un mulino presso il fiume Garigliano e del terreno annesso di proprietà del vescovato, fatta da Bernardo figlio del duca Marino II e vescovo designato, ma non ancora consacrato, della città di Gaeta. La locazione aveva effetto giuridico a condizione che “ogni anno nel giorno di Natale del Signore, voi e i vostri eredi dovrete corrispondere sia a noi che ai nostri successori, a titolo di pigione per il soprascritto episcopio e senza alcuna recriminazione, dodici pizze, una spalla di maiale e un rognone, e similmente dodici pizze e un paio di polli nel giorno della Santa Pasqua di Resurrezione”.

L’atto notarile originale è stato redatto in latino, pur tuttavia il testo originale recita “doduodecim pizze”. Il termine pizza “può essere in tal modo annoverato tra i primi vocaboli dell’italiano volgare”, sempre secondo lo studio di Nocca. Si tratterebbe comunque della prima evidenza scritta, non della prova inconfutabile che il vocabolo è nato nel basso Lazio piuttosto che in Campania.

Secondo lo storico Angelo Forgione: “Si tratta in realtà di una notizia storica già da tempo in possesso di tutti gli studiosi più attenti”, rivela Forgione. “Io stesso neo ho parlato nel capitolo intitolato “La pizza” del mio libro “Made in Naples”, pubblicato da Magenes nel maggio 2013: “E’ certo che essa (la pizza) sia nata in una porzione del Mediterraneo, che il termine sia comparso per la prima volta nel 997 a Gaeta, nel Codex diplomaticus Cajtanus, e che sia stato Platone a fornire la prima descrizione scritta di una cena a base di una primitiva pizza, confermando che la tradizione è stata probabilmente introfdotta, intorno al 600 avanti Cristo, proprio dai Greci nell’Italia meridionale”.

redazione

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