L’incidenza degli effetti della pandemia sui passeggeri e in particolare sulle crociere ha danneggiato il Porto di Roma più di ogni altro scalo. In un anno mille accosti in meno
Musolino: “Non si può non tenere conto di questi dati e di quanto accaduto in una realtà fortemente focalizzata sul settore crocieristico. Per le merci stiamo lavorando per attrarre nuovi traffici, ma ci vorrà tempo per invertire la tendenza”
Quasi azzerato il traffico crocieristico, dimezzato il numero dei passeggeri delle autostrade del mare. Tonnellaggio totale dei tre porti in rosso per 3,3 milioni di tonnellate (-22,9%). Sono i numeri del Network dei Porti di Roma e del Lazio relativi al 2020, l’anno della pandemia.
Il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino, arrivato a Molo Vespucci a fine anno, ereditando una situazione con numerose criticità, è già al lavoro per affrontare gli effetti del Covid, che hanno avuto risvolti pesantissimi anche sul bilancio dell’ente, che a dicembre non è stato approvato: “Non si può non tenere conto di questi dati e di quanto accaduto in una realtà fortemente focalizzata sul settore crocieristico. Per la parte passeggeri è evidente come il porto di Civitavecchia sia di gran lunga quello maggiormente penalizzato in Italia e questo aspetto non può non essere considerato, per consentire al Porto di Roma di ripartire. Per quanto riguarda le merci stiamo lavorando per attrarre e sviluppare nuovi traffici, nella consapevolezza che ci vorrà tempo per invertire la tendenza”.
Il traffico complessivo di merci, passeggeri, e automezzi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale nel 2020 risulta rispettivamente pari a 11,254 milioni di tonnellate di merci, 1.169.361 tra crocieristi e passeggeri di linea e 652.851 automezzi.
Il traffico merci risulta in flessione del -22,9%, pari a 3,350 milioni di tonnellate in meno movimentate rispetto al 2019, il traffico di passeggeri fa registrare un -73,8%, pari a complessivi 3.291.618 passeggeri in meno, di cui -2.449.811 crocieristi (-92,2%) e -841.807 (-46,7%) passeggeri di linea, mentre il traffico di automezzi si riduce del 35,3% pari a 355.631 automezzi in meno imbarcati/sbarcati.
Il numero complessivo di accosti si riduce del 31,7%, passando da 3.359 nel 2019 a 2.293 nel 2020, di cui navi da carico pari a 715 (-22,8%), navi da crociera 99 (-87,9%) e navi di linea 1.479 (-8,6%).
Con riferimento ai singoli scali del sistema portuale si registra nel porto di Civitavecchia un traffico complessivo di merci pari a poco più di 8 milioni di tonnellate, con una flessione del -16,1% pari a oltre 1 milione e 500 mila tonnellate in meno rispetto al 2019, nel porto di Fiumicino un traffico complessivo pari a 1,741 milione di tonnellate, in flessione del -50% rispetto al 2019, e nel porto di Gaeta un traffico complessivo pari a quasi 1,5 milione di tonnellate, in flessione del -3,9% pari a circa 60 mila tonnellate in meno movimentate rispetto al 2019.
Nello specifico, nel corso del 2020 i crocieristi transitati nel porto di Roma sono stati 207 mila circa contro gli oltre 2,6 milioni dell’anno precedente e si sono concentrati prevalentemente nei primi due mesi dell’anno, prima quindi della diffusione del coronavirus e nonostante la lenta e graduale ripresa del traffico negli ultimi quattro mesi che però non ha superato i 25 mila crocieristi.
Con riferimento al settore commerciale il principale scalo laziale ha registrato, nel complesso, un calo delle merci del 16%, con una perdita di oltre 1,5 milioni di tonnellate. Calo dovuto essenzialmente alle rinfuse solide (-17,5%) che continuano a risentire del progressivo calo del carbone (-18,3%; -348.971 tons) indissolubilmente legato al decremento dell’utilizzo da parte della centrale di Torrevaldaliga Nord. Nel settore delle rinfuse liquide, le tonnellate movimentate sono state 624.131 (-2,4%; -15.238). Il totale complessivo delle merci movimentate è stato quindi pari a 8.029.665 di tonnellate, oltre un milione e mezzo di tonnellate in meno rispetto al 2019. Diverso il discorso per quanto riguarda la movimentazione dei contenitori che, seppur in leggera perdita nell’arco dell’intero 2020 (106.695 Teu contro i 112.249 del 2019), hanno registrato un confortante incremento a dicembre (+9,1% raffrontato allo stesso mese dell’anno precedente e caratterizzato soprattutto dalla movimentazione di contenitori pieni). In calo, infine, anche il settore degli automezzi (-35,3%; – 355.546) che, al pari dei container, sta progressivamente riprendendosi soprattutto grazie alla sottocategoria dei “mezzi pesanti” che nel solo mese di dicembre ha registrato un aumento del 4,4%.
Dei tre scali regionali, a risentire meno della crisi sanitaria è stato il porto di Gaeta (-3,9%) che sta conoscendo una significativa evoluzione sia per quanto riguarda le merci che per il comparto crocieristico. Il porto di Fiumicino, che serve principalmente il vicino aeroporto internazionale, ha invece dimezzato il traffico delle rinfuse liquide che ha subito una perdita di oltre 1,7 milioni di tonnellate.
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