Di Alessia Maria Di Biase.Il 25 Aprile è stato elevato a festa Nazionale perché è il giorno in cui l’Italia è stata finalmente liberata dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
Ma la festa della Liberazione non è soltanto un’importante commemorazione storica e politica, è anche l’occasione per tutti noi di riflettere sul valore della Libertà.
Usata e abusata, comunque la si interpreti questa parola è portatrice di un significato e di un peso specifico più importante di quanto a volte stentiamo ad immaginare.
La Libertà, intesa in tutte le sue più ampie forme è innanzitutto un diritto fondamentale dell’uomo e per questo garantito dalla nostra Costituzione in tutte le sue declinazioni: libertà personale, di espressione, di pensiero, di stampa, di credo politico o religioso ecc.. ecc.. .
Tuttavia, acquisire la possibilità di scegliere deliberatamente in scienza e coscienza, non è stata una conquista a costo zero, come ci ricorda questo anniversario, eppure a volte sembriamo dimenticarci di essere finalmente liberi, cadendo in incomprensibili contraddizioni.
Rivendichiamo la libertà di pensiero, ma poi abbiamo paura di esprimere le nostre idee.
Chiediamo la libertà di espressione, ma temiamo il giudizio altrui.
Difendiamo la libertà di stampa, ma poi temiamo di mettere nero su bianco la nostra opinione.
E poi, ancora, esistono “restrizioni” apparentemente meno evidenti ma altrettanto significative.
Basti penare a tutte le volte in cui rinunciamo alla nostra libertà perché siamo schiavi del tempo, dei pregiudizi, delle paure, delle nostre cattive abitudini, delle tecnologie, sempre tutti più connessi e forse, anche un po’ più soli.
L’importanza di questo giorno di festa dunque, sta nel fatto di ricordarci che siamo uomini liberi, nel pensiero e nelle nostre azioni, non soltanto il 25 Aprile ma in ogni giorno della nostra vita.