Giunge ad un quarto di secolo il «Convegno Nazionale della Fedelissima Città di Gaeta», divenuto il più importante appuntamento per i cultori e amanti della storia meridionale che si svolge annualmente in Italia, inaugurato nel 1991, in occasione del 130° anniversario del glorioso Assedio di Gaeta, che segnò il tramonto del settecentenario Regno di Napoli e la nascita dell’Italia unita.
Come sempre, il Convegno si contraddistingue per la sua matrice istituzionale, promosso dagli Enti pubblici territoriali, dal Comune di Gaeta alla Regione Lazio, e dalla Camera di Commercio di Latina, con la collaborazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell’Associazione Nazionale Ex Allievi della Nunziatella, nonché della Pro Loco Gaeta.
Quest’anno la manifestazione si concentrerà nella mattina della domenica 14 febbraio, giorno che, terminato l’estenuante assedio, rievoca la commossa partenza da Gaeta dei Re Francesco II e Maria Sofia di Borbone, che salendo a bordo della nave francese Mouette lasciarono definitivamente il Regno delle Due Sicilie per recarsi nello Stato Pontificio. Finiva così, dopo oltre sette secoli, il più antico, ricco e grande Regno italiano, e nasceva l’Italia unita.
Si commemora anche il trecentenario dalla nascita del fondatore della dinastia borbonica napoletana, il Re Carlo, che dopo l’assedio di Gaeta del 1734, il 19 giugno 1738 festeggiò proprio a Gaeta le sue nozze con la Regina Maria Amalia di Sassonia, con suntuose cerimonie che durarono oltre un mese, al termine delle quali concesse alla Città il titolo di «Fedelissima».
Graditissimo ospite d’onore della manifestazione sarà S.A.R. il Principe Padre Alessandro di Borbone delle Due Sicilie, nella sua prima visita alla Città “fedelissima” ai suoi antenati Re. Il Principe Alessandro, figlio di S.A.R. il Principe Casimiro di Borbone e di S.A.R. la Principessa Maria Cristina, appartiene all’Ordine dei Legionari di Cristo ed è membro della Reale Deputazione dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Prima di lui, Gaeta aveva accolto il Principe Ferdinando e la Principessa Chantal, la Principessa Urraca, il Principe Giovanni, il Principe Carlo e la Principessa Camilla (attuali Duca e Duchessa di Castro), le Principesse Beatrice e Anna.
Il programma di quest’anno prevede alle ore 10:00 una Santa Messa solenne nella Basilica Cattedrale di Gaeta, celebrata dal Principe Alessandro di Borbone in suffragio dei suoi antenati i Re Carlo e Francesco II, e dei Caduti dell’Assedio di Gaeta del 1860-61, alla presenza delle massime Autorità, dei Delegati del Lazio e della Campania e dei Cavalieri del S. M. Ordine Costantiniano di San Giorgio (Ordine dinastico di Casa Reale). La Santa Messa sarà animata dal Coro della Cattedrale.
Al termine della Messa, nella cappella dedicata al Sacrario Borbonico, si procederà alla benedizione della Corona di fiori per i Caduti del 1860-61. A seguire gli ospiti e il pubblico si recherà, come ogni anno, al Santuario della Montagna Spaccata, ove, dall’alto della falesia dove esisteva la Batteria Transilvania esplosa il 13 febbraio 1861, si svolgerà la tradizionale cerimonia del lancio della Corona di fiori per Caduti dell’Assedio offerta dall’Associazione Nazionale Ex Allievi della Nunziatella con alzabandiera.
«La Città di Gaeta – sottolinea il Sindaco Cosmo Mitrano – è grata alla sua storia trimillenaria che l’ha resa celebre nel mondo. E, in questa storia, il periodo della Dinastia borbonica si contraddistingue per il ruolo strategico svolto dalla Città nello scacchiere della politica europea. Con l’Assedio del 1860-61 si è forse scritta la pagina più nobile della storia del XIX secolo, quando l’intero continente, dal Portogallo alla Russia, assisteva attonito, attraverso le cronache dell’epoca, alle gesta eroiche di due giovanissimi Re, di un esercito fedele, di migliaia di cittadini gaetani che, pur stremati, scelsero coraggiosamente di restare all’interno delle mura, per difendere uniti quel mondo di valori umani e cristiani che, a partire da allora, sarebbe inesorabilmente cambiato. Ringrazio di cuore chi, grazie al Convegno Tradizionalista della Fedelissima Città di Gaeta, che oggi compie venticinque anni, ha saputo far ripartire proprio da qui un processo revisionistico che si è propagato a macchia d’olio sul territorio nazionale, riportando la nostra Città a simbolo nazionale di valori e cultura da tramandare alle generazioni future».
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