13 maggio 1988: 26 anni dalla scomparsa della tromba vellutata dell’ Oklahoma.
Chesney H. Baker nasce il 23 dicembre 1929 a Yale, in Oklahoma, USA, e muore ad Amsterdam il 13 maggio 1988. Uno dei trombettisti di maggior lirismo nella scena jazz successiva alla seconda guerra mondiale, Chet Baker con il suono deliberatamente fragile della sua tromba ha rappresentato uno dei principali punti di riferimento per i musicisti jazz degli anni ’50. Dopo aver studiato musica mentre prestava servizio militare, Baker iniziò ben presto a suonare con Charlie Parker, anche se il suo ingresso nella storia del jazz avvenne con la formazione del ‘pianoless quartet’ (quartetto senza piano, composto dalla ritmica e due fiati) costituito insieme al sassofonista Gerry Mulligan. Dopo essere tornato per un breve periodo a suonare con Parker, Baker decise di mettere in piedi una propria formazione, ma in breve non riuscì a tenersi lontano dalle tentazioni della fama. Cadde in una profonda dipendenza da eroina, e il resto della sua vita si tramutò in un contrastato rapporto di odio/amore con ‘la roba’, che finì per portarlo anche in carcere, in Italia. La svolta centrale della sua carriera, anch’essa legata alla droga, avvenne quando alcuni “riscossori di crediti” gli ftracassarono la mascella per dei debiti non pagati: seguì per Chet Baker un lungo periodo di inattività e una serie di operazioni che gli ricostruirono la parte, permettendogli, quasi miracolosamente, di tornare a suonare. A quel punto il suo suono si fece ancora più inconfondibile, ora un soffio di tromba ora un filo di voce con cui cantare, in modo commovente, le immortali parole dei vecchi standard americani. Tra le sue varie escursioni musicali ne ricordiamo una come ospite di Elvis Costello e una insieme al cantautore italiano Nino Buonocore. Il suo periodo forse migliore, negli anni più recenti della sua carriera, è legato al lavoro fatto con un trio di stanza in Danimarca che lo vedeva in compagnia di Doug Raney e Niels-Henning Orsted Pedersen. Il fotografo e regista Bruce Weber decise di rinfrescarne il mito girando un film su di lui, lo splendido “Let’s get lost”, ma Baker morì poco dopo la fine delle riprese, cadendo (suicidio oppure omicidio, nessuno seppe mai spiegarlo) dalla finestra di un alberghetto di Amsterdam.
Summertime http://www.youtube.com/watch?v=lxz434IfgQM&hd=1
A cura di Luigi Marcelli