“Sono lieto di essere in mezzo a voi, abitanti di questa antica e bella città, e a voi venuti dal sud–pontino, dal casertano, dal frusinate e dai dintorni per partecipare a questo fraterno incontro.[…] Confido che questa mia visita valga a rinsaldare i vincoli di comunione che da sempre esistono tra la vostra città e Roma, la sede di Pietro. Cittadini di Gaeta, le vostre antiche tradizioni, intessute di fede, vi impegnano ad una vita di coerente testimonianza cristiana, capace di tradursi nelle applicazioni concrete dell’amore, secondo gli insegnamenti sempre attuali del Vangelo. Gaeta, città splendida per bellezze naturali, col suo mare limpido, i suoi monti, le sue vie di collegamento, che ne fanno un importante nodo di raccordo, è luogo ricco di storia, di cultura, di arte”. Inizia così il saluto di Giovanni Paolo II, Papa e ora Santo, in visita nell’Arcidiocesi di Gaeta il 25 giugno 1989.
Dopo il saluto alla popolazione di Gaeta in Piazza XIX maggio la visita agli ammalati sul piazzale del Santuario della Madonna della Civita di Itri, poi l’incontro con le nuove generazioni nello «Stadio degli Aranci» di Formia, città dove recitò l’Angelus a Formia. Ancora a Formia per l’incontro con i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i diaconi permanenti nella cattedrale di Formia e di nuovo a Gaeta dove Papa Wojtyla incontrò i marittimi, i pescatori e i portuali presso il porto commerciale di Gaeta, infine la Santa messa nello stadio comunale di Gaeta.
Il sindaco di Gaeta, Cosimino Mitrano, ricorda così il trentennale: “Sono trascorsi 30 anni dalla storica visita di Giovanni Paolo II. La popolazione di Gaeta, i fedeli dell’Arcidiocesi e le comunità del Golfo, accolsero calorosamente e con grande entusiasmo il Santo Padre. Ricordo la gioia e la frenesia che si avvertiva in città, l’attesa e poi finalmente l’arrivo di Giovanni Paolo II tra la commozione dei presenti. Eravamo in tantissimi anche in Piazza XIX Maggio dove Papa Wojtyla fu accolto dall’Arcivescovo di Gaeta Mons. Vincenzo Maria Farano, dall’On. Giulio Andretti all’epoca Ministro degli Esteri, dall’allora Sindaco Damiano Tallini e dalle autorità civili e militari. A distanza di tanti anni, è vivo ed indelebile il ricordo dell’incontro di Giovanni Paolo II con la popolazione gaetana alla quale il Pontefice ricambiò l’affetto manifestato. Tra le immagini che più mi commuovono quella dell’amorevole carezza che Giovanni Paolo II diede al caro Don Cosimino Fronzuto, a pochi giorni dalla sua scomparsa, all’interno della sagrestia della Cappella d’oro. La visita a Gaeta del Pontefice avvenne a seguito della richiesta del compianto Arcivescovo Farano, il quale pianificò la visita pastorale di Giovanni Paolo II in occasione dei 140 anni dalla presenza di Papa Pio IX a Gaeta, esule da Roma. E fu in questa città che Pio IX emanò l’enciclica Ubi Primum che segnò il passo decisivo verso la definizione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, avvenuta poi a Roma qualche anno dopo, l’8 dicembre 1854. In quella circostanza Papa Wojtyla definì Gaeta Città di Maria”.