Ancora una volta la Sanità periferica laziale si è presa la sua rivincita sulle strutture capitoline, dove è concentrato il meglio dei macchinari di cui si servono gli operatori del settore. E ancora una volta c’è stato, a detta dei figli del paziente interessato, un autentico miracolo “salvavita”. Ma la nota dei diretti interessati, pervenuta anche al manager Asl di Latina, Giorgio Casati, presenta i fatti nel più preciso dettaglio. Eccone il testo: “Sanità: eccellenza a Formia, donna salvata da un incubo iniziato in un ospedale romano. I figli: “Non smetteremo mai di ringraziare i medici di Formia”. E’ di qualche giorno fa la notizia secondo cui una donna, 50 anni e originaria di Fondi, è stata letteralmente salvata dall’equipe chirurgica dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia diretta dal dott. Vincenzo Viola. I FATTI. La signora, in cura da tempo presso un noto policlinico di Roma, aveva subito un intervento di asportazione dell’utero a seguito di una diagnosi di fibromatosi uterina. Successivamente alle frettolose dimissioni, ha iniziato ad accusare delle complicazioni, così è intervenuta l’Ares 118 e la signora è stata trasportata d’urgenza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi. Lì è stato provvidenziale l’intervento della dott. Francesca Lippa la quale ha immediatamente individuato il problema: una lesione all’intestino dovuta al precedente intervento e che stava per costare la vita alla 50enne. Così è stato allertato l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, dove la signora è stata poi trasportata e immediatamente operata dall’equipe del dott. Vincenzo Viola. L’intervento, ben riuscito, non ha però potuto evitare alla donna un breve periodo in coma farmacologico presso il reparto di Terapia Intensiva diretto dal dott. Gennaro Di Fazio. Un periodo di rianimazione si è reso necessario per garantire alla 50enne un miglior decorso della complicazione sorta. Dopo quasi un mese di permanenza in ospedale, la donna ora sta bene ed è in via di ripresa completa. LA NOTA DI RINGRAZIAMENTO. Quanto accaduto è stato definito “un incubo” dai figli della donna, 20 anni uno e 15 l’altro, che mai avrebbero pensato di rischiare di perdere la propria madre a seguito di un intervento chirurgico malriuscito. “Eravamo tranquilli –raccontano i due- quando nostra madre si è ricoverata per l’intervento di asportazione dell’utero. In uno dei migliori ospedali italiani ci aspettavamo un pieno successo dell’operazione e di averla a casa presto e in salute. Invece, a un tratto, le cose hanno preso una piega contraria a quella immaginata e non potremo mai smettere di ringraziare i medici dell’ospedale di Formia, in primis la dott. Francesca Lippa e il dott. Vincenzo Viola, per lo straordinario lavoro fatto e per avercela salvata dall’incubo romano. Oggi possiamo dire che la sanità eccellente non esiste soltanto altrove, lontano da qui e nelle grandi città come Roma e Milano, ma è anche nel nostro territorio, a due passi da casa. Ci sentiamo, dunque, di rassicurare un po’ tutti coloro che credono il contrario: nel momento del bisogno cerchiamo di riflettere su quanti professionisti ottengono bellissimi successi sul nostro territorio e cerchiamo di premiarli dando loro fiducia per la risoluzione dei nostri problemi. Noi lo abbiamo fatto, forse tardi, ma fortunatamente poi tutto è andato bene. Sicuramente tutti possono sbagliare, è però importante essere in grado di rimediare e a Formia abbiamo trovato un’equipe che, con grande senso del dovere, ha rimediato a errori non propri senza battere ciglio e in maniera brillante”.
Orazio Ruggieri