Il 70° anniversario della liberazione di Gaeta è una data importantissima per la storia del popolo gaetano: la fine dell’esodo, della resistenza civile all’occupazione nazi-fascista, la conquista della libertà e di una coscienza civile maturata nel corso degli eventi di cui fu vittima tutta la popolazione.
L’anno scorso la ricorrenza del 19 Maggio è stata “dimenticata” dall’attuale Amministrazione.
Ci siamo ritrovati in quattro davanti alla lapide, ricordando ed onorando la tragedia vissuta da questa città, per cui è stata insignita della medaglia d’argento al valore civile.
Quest’anno, poiché per il settantesimo anniversario tutte le città del Golfo (accomunate dalla stessa tragedia) hanno programmato eventi speciali (anche su stimolo della Regione), l’Amministrazione comunale ha deciso d predisporre un programma di eventi e ci ha invitato a partecipare.
Come Associazione Nazionale non potevamo esimerci dal partecipare, anche se la nostra debolissima organizzazione locale non ci avrebbe consentito di organizzare eventi importanti ( vedi risultati della mostra per cui abbiamo profuso tanto impegno per il 25 Aprile dello scorso anno).
La nostra presenza comunque era importante, anche se solo a livello simbolico.
Abbiamo partecipato ad un incontro in Comune, assieme ad alcune altre Associazioni gaetane , in cui è stato stabilito un programma e ci è stato richiesto di inviare il logo ( cosa che è stata fatta puntualmente).
All’uscita ufficiale del programma il nostro logo non compariva ed anche l’impostazione degli eventi risultava mutata .
Per senso di responsabilità nei riguardi dell’Associazione che rappresentiamo, in occasione di una ricorrenza così importante per Gaeta, abbiamo ritenuto opportuno comunque esserci, anche se con perplessità.
La perplessità si è acuita quando ci siamo trovati nel mezzo di una “fiera”, che nulla ha a che vedere con le vicende storiche della nostra città.
Le due mostre presenti sono l’unica cosa opportuna e meritoria in questo contesto, ma anch’esse vengono svilite nel loro valore dalla situazione contingente.
Se vogliamo, come tutti dicono, fare in modo che ciò che è accaduto settanta anni fa “ non accada mai più “, dobbiamo trovare i modi ed i tempi adatti per discutere, oltre che sul “come”è accaduto, anche sul “perché” è accaduto.
Fare i conti con la storia attraverso una fase critica, valutando luci e ombre in una prospettiva storica diversa è l’unico modo per far sì che davvero il passato non si ripeta.
comunicato A.N.P.I Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sez. di Gaeta “Comandante Carlo”