Il 19 maggio 2016 ricorre il 72° anniversario della liberazione della città di Gaeta dall’occupazione tedesca da parte delle truppe americane. Nella nostra nazione è stato scelto convenzionalmente il 25 aprile come data della Festa della Liberazione perché in quel giorno, nel 1945, vennero liberate le città di Torino e Milano. Dunque, il 25 aprile è la Festa della Liberazione, simbolo della fine del Ventennio fascista, della dittatura, di cinque anni di guerra.
Una data, quella del 25 aprile del 1945, che segna l’inizio di una nuova storia nazionale del nostro Paese: la storia del secondo Novecento. Una data giustamente esaltata, talvolta divisiva in un Paese che ha sempre fatto fatica a ritrovare la sua unità.
In verità, la guerra proseguì fino agli inizi di maggio del 1945. Ma, quattro anni più tardi, con la Legge 260 del maggio 1949, il 25 aprile del 1945 fu scelto formalmente per festeggiare il giorno della Liberazione da parte dei partigiani. Una guerra che aveva fortemente provato la popolazione: la morte, il terrore dei bombardamenti, le sirene d’allarme, l’attesa dentro i rifugi. E poi la fame, il freddo, la carenza di medicine. Tutti fattori unificanti. La fine del conflitto restituì un Paese in ginocchio ma compatto nel rifiuto della guerra. C’era voglia di pace e di democrazia. Come dimostrano i fatti che seguirono quegli anni: dopo il ventennio di dittatura fascista, il 2 giugno 1946, si svolse il referendum per scegliere quale forma di governo dare al paese: Monarchia o Repubblica. Vinse la seconda. All’Assemblea costituente il compito di scrivere la nuova Costituzione. Fu approvata il 22 dicembre del 1947. Entrò in vigore il primo gennaio del 1948.
Quando a Gaeta si seppe dell’armistizio, i tedeschi che la occupavano, per paura di una nostra rappresaglia, disarmarono e arrestarono molti soldati italiani; cominciarono a compiere opere di sabotaggio nel timore di uno sbarco. La piazza antistante il palazzo comunale è intitolata al giorno in cui gli anglo-americani giunsero a Gaeta, liberando la città dalle brutture del nazifascismo e mettendo fine alle sofferenze della seconda guerra mondiale Quel giorno era il 19 Maggio 1944, per Gaeta Giornata della Liberazione. Dopo nove lunghissimi interminabili mesi di sofferenze, contrassegnati da razzie, rastrellamenti, fughe e saccheggi, l’incubo era dunque finito.
Il sindaco Cosmo Mitrano ricorderà questi eventi nel corso della cerimonia rievocativa del 2 giugno (Festa della Repubblica) che si terrà in mattinata proprio davanti alla lapide che ricorda i tragici eventi che portarono alla liberazione di Gaeta.
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