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8 marzo, Festa della Donna tra scioperi e manifestazioni

di Chiara Scarpellino

 

Uno sciopero di 24 ore è stato indetto per oggi dai sindacati Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc e Cgil per manifestare contro le discriminazioni di genere e violenza sulle donne, a cui hanno aderito Paesi da tutto il mondo.

Non è un caso che lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata sia stato programmato proprio nel giorno della Festa della Donna. Infatti, lo stesso è stato proclamato da Women’s March e da altri movimenti femministi presenti nel mondo, come l’italiano “Non una di meno”, già noto per la manifestazione contro la violenza di genere del 25 e 26 novembre scorsi.

Effettivamente, l’evento ha causato grossi problemi sia nei trasporti che in molte altre attività, ma è proprio il clamore che sta suscitando la protesta odierna che potrebbe smuovere le coscienze ed arrivare ad eliminare ogni forma di disuguaglianza tra uomini e donne che ancora oggi permangono in tutti i campi, compreso quello lavorativo.

Diverse le manifestazioni organizzate nelle varie città, tra cui anche Formia, come dibattiti, esibizioni teatrali e canore, ma anche eventi di particolare utilità, come quello indetto in Piazza della vittoria, intitolato “In piazza per te”: campagna di prevenzione contro il tumore al seno organizzata con il patrocinio della Croce Rossa Italiana, durante la quale saranno eseguite consulenze gratuite.

Anche Google non è rimasto indifferente all’evento, sostituendo il normale logo con un Doodle di donne che si cimentano nei lavori più disparati, tra i quali l’astronauta e l’aviatrice, mestieri un tempo impensabili per una donna, senza dimenticare i lavori più difficili che vedono impegnate le donne di qualsiasi epoca, ovvero quello della mamma e della nonna.

Ma quali sono le vere origini dell’ ”International Women’s Day” o come è più colloquialmente conosciuto “Festa della donna”?
Una delle versioni più gettonate vuole che in questa giornata si commemori il rogo di una fabbrica di camicie a New York, dove l’8 marzo 1908 sarebbero morte centinaia di operaie, ma nella realtà, questo evento non è mai stato verificato, al contrario, invece, della tragedia realmente accaduta il 25 marzo 1911, nell’incendio della fabbrica Triangle, dove 146 lavoratori, di cui 123 donne, persero la vita.
Altre versioni citano, invece, una violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857.
In realtà, questa commemorazione è nata negli Stati Uniti, quando il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali “di riservare l’ultima domenica di febbraio all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile”. Si celebrò così il primo ‘Woman’s Day’ nella giornata del 23 febbraio 1909.
Però la data fissata per l’odierna ricorrenza è l’8 marzo, giorno degli avvenimenti accaduti in Russia nel 1917 a San Pietroburgo, quando le donne guidando un grande corteo chiedevano la fine della guerra. Da allora si organizzarono successive manifestazioni, che portarono al crollo dello zarismo. Quattro anni più tardi, il 14 giugno 1921, la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste fissò all’8 marzo la “Giornata internazionale dell’operaia” e stabilì che quella data fosse da riferimento per tutti i Paesi.
Dal 1977, si festeggia, in tutto il mondo, anche la Giornata Internazionale della Donna, e in Italia è usanza regalare mimose, secondo una scelta dell’assemblea dell’Udi (Unione donne italiane), che scelse questo fiore proprio come simbolo per la lotta in favore della parità di genere. La mimosa, che sboccia a marzo, nonostante la sua fragilità apparente riesce a crescere anche su terreni difficili proprio come le donne, che nonostante le difficoltà riescono sempre a rialzarsi e a dare la forza non solo a sé stesse ma anche agli uomini.
Auspichiamoci, però, che non sia solo oggi la giornata delle donne, ma sempre!

Una donna è tale 365 giorni all’anno e non solo l’8 marzo!

Le donne non sono merci su un banco che possono essere scelte, né persone a cui togliere il lavoro perché costrette alla scelta tra la carriera e la famiglia.
Sarà la Festa della Donna quando non ci saranno più donne uccise, picchiate, sfigurate, perseguitate, molestate da chi dice di amarle!
Quindi oggi le mimose lasciamole sugli alberi a colorare la primavera che sta arrivando e regaliamo alle donne un po’ più di rispetto ed attenzioni, che sono il regalo meno atteso e più desiderato!

redazione

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