Il 2 Ottobre il Presidente della giuria Carlo Ginzburg ha annunciato pubblicamente i vincitori del prestigioso riconoscimento: per la sezione “Questo Novecento” il premio tesi è stato conferito a Bruno Settis con “Geografia e storia dei fordismi” sulle culture politiche della mass production tra America ed Europa, il premio composizione a Silvana Calvo Martinoni con “A un passo sulla salvezza” sui respingimenti ai confini dei profughi ebrei che cercavano stampo dalla persecuzione nazista, per la sezione “Il ritorno dell’individuo” il premio cortometraggio è stato conferito a Liviu Ciprian Suhar con “Have sweet dreams” con la lotta di una famiglia modesta per la sopravvivenza.
Una grande rilevanza assume il Premio Speciale della giuria “Vittorio Foa” attribuito all’Associazione Memoriàl di Mosca impegnata per la difesa dei diritti umani nelle ex repubbliche dell’Unione Sovietica. E’ l’unica realtà con una collezione di documenti storici presente in Russia che si occupa di tutti coloro che vengono privati dei loro diritti, in particolare per motivi politici, e cerca di rendere pubbliche le loro sofferenze tramite libri, articoli e mostre. Ritirerà il Premio Arsenij Borisovič Roginskij, tra i fondatori dell’associazione Memoriàl e suo direttore dal 1998.
Saranno presenti alla cerimonia i rappresentanti delle associazioni, degli istituti scolastici ed i volontari coinvolti nel Formia Festival #900. Gli intermessi musicali saranno a cura di Nicole Marinucci, celtic harpist.
Alle 21:00 chiuderà la serata la prima dello spettacolo “Dopo un raccolto ne viene un altro” con la regia di Antonello Antonante per una produzione Ipab SS. Annunziata, Teatri Riuniti del golfo e Centro RAT/Teatro dell’Acquario di Cosenza. In scena Rossella Celati per raccontare la vicenda dei fratelli Cervi uccisi dai fascisti nel 1943. E proprio questa terribile verità, “Dopo un raccolto ne viene un altro”,disse Alcide Cervi alla notizia che i suoi sette figli sono stati fucilati. E aggiunge: “Che il cielo si schiarisca, e che sull’Italia torni la pace e la concordia, che i nostri morti ispirino i vivi, che il loro sacrificio scavi profondo nel cuore della terra e degli uomini. Allora sì, mi sarò guadagnato la mia morte, e potrò dire alla madre dolce e affettuosa, alla sposa adorata: la terra non è più come quando tu c’eri, sulla terra si può vivere, e non solo morire di crepacuore. E ai figli dirò: l’Italia vostra è salva, riposate in pace, figli miei”.
“Non è solo per rinverdire la memoria e rendere onore a chi si è battuto, ma soprattutto è la necessità, oggi, di tornare a “praticare” quei valori che la Resistenza ha alimentato, nutrito, perseguito: il coraggio, la solidarietà, il sacrificio, la voglia di libertà e giustizia, la dignità del lavoro, il rispetto delle diversità. Vogliamo raccontare questa storia di popolo alle giovani generazioni per non dimenticare, per essere migliori. Avanti”, commenta il regista Antonello Antonante.
Così si chiuderanno i 18 giorni del Formia Festival #900 e la I Edizione del Premio Internazionale Vittorio Foa nati con l’obiettivo divalorizzazione dello studio della storia del Novecento; stimolare la ricerca ed incentivare gli studi sulla recente storia politica italiana ed internazionale; promuovere nelle nuove generazioni il piacere della lettura, in particolare di storie di vita di protagonisti del Novecento e incoraggiare la riflessione critica e storica.
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