“Una manciata di minuti a colori” è la promessa di Inattesa – art at the bus stop, il progetto di riqualificazione urbana promosso da Turismo Creativo già forte dell’esperienza del Festival Memorie Urbane (www.memorieurbane.it). Iniziativa che il Comune di Gaeta ha abbracciato con grande interesse, cui hanno aderito anche i Comuni di Formia, Itri e Terracina.
12 artisti, dal mese di ottobre 2013, si stanno misurando con le pareti di vetro e lamiera di 24 pensiline delle fermate degli autobus delle città aderenti del Basso Lazio, suggestivo territorio ricco di storia e tradizione. Artisti contemporanei, provenienti da tutta Italia, di estrazione diversa, accomunati però da un linguaggio espressivo diretto e comunicativo, fino a Dicembre 2013, chiamati ad interpretare fermate degli autobus, dove ogni giorno si riparano centinaia di persone, dando loro una nuova visione dell’attesa.
Questi i loro nomi: Aloha Oe – Camilla Falsini – Cancelletto – Millo – Diego Miedo – Giulio Vesprini – Jonathan Pannacciò – Mp5 – Opiemme – Rocco Lombardi – Hopnn – Zolta
“Vogliamo ridare vita e suscitare un interesse nuovo verso le pensiline delle fermate degli autobus, spesso abbandonate ed oggetto di atti vandalici, allo scopo di ridestare un certo senso civico e di appartenenza”. Così Davide Rossillo, presidente di Turismo creativo e ideatore di Memorie Urbane, che sottolinea l’intenzione di proporre una tipologia di intervento artistico a scala urbana; una riqualificazione originale del territorio, con una modalità felicemente inaugurata dall’artista Borondo a Gaeta, in un extra dell’edizione del Festival appena conclusa.
Per l’Assessore Cristian Leccese si tratta di “un’iniziativa davvero meritevole di attenzione considerato l’importante contributo che può fornire nella riqualificazione e miglioramento dell’arredo urbano, attraverso il valore aggiunto dell’elevata qualità artistica degli interventi. Ringrazio quindi i promotori dell’iniziativa e gli artisti per l’aiuto che stanno dando nel rendere più bella ed accogliente la nostra città”.
La vocazione pubblica e civile della rassegna si arricchisce per quest’anno del supporto del crowdfunding con la piattaforma italiana Eppela, un nuovo strumento che permette di dare avvio a progetti di differente natura, grazie al quale gruppi di persone riescono a finanziare, anche con somme di modesta entità, imprese commerciali o iniziative di carattere eterogeneo. Il proposito è di creare sul territorio e su specifiche piattaforme on line, una relazione ancora più stretta tra gli artisti coinvolti e le persone, che diverranno i reali committenti delle opere.
Inattesa è una rassegna autunnale, un appuntamento che avrà cadenza annuale, con il desiderio di riqualificare artisticamente il territorio e gli arredi urbani di fruizione comune dei centri cittadini. In questa prima edizione sono state scelte le pensiline delle fermate degli autobus, uno spazio in cui i fruitori sostano diversi minuti aspettando il proprio mezzo di trasporto, nel quale l’attesa assume molteplici significati: sosta momentanea ma anche inedito incipit del multiforme linguaggio creativo che caratterizza la rassegna.
Inattesa è un evento che ha con il territorio un legame davvero stretto. Per i promotori questo è l’elemento di forza e l’obiettivo fondante di un progetto che vuole crescere in seno al tessuto urbano pontino , così ricco di Storia ed Arte, contesto ideale per sperimentare i nuovi linguaggi utilizzati dell’arte contemporanea, e quelli consolidati della street art. “Lo spazio pubblico – affermano – diviene quindi ancora una volta un’area espositiva a cielo aperto, godibile senza mediazioni e ottenuta attraverso un utile processo di riqualificazione del degrado degli arredi urbani.
Da ottobre Inattesa dona ai Comuni del litorale pontino un’occasione inedita per valorizzare e rivalutare il patrimonio urbano: un’opportunità per mettere in luce le potenzialità del territorio e per creare nuovi recipienti di fruizione turistica. Turismo Creativo nasce proprio con l’intento di favorire un sempre maggiore interscambio e connessione tra i vari comuni del Basso Lazio, favorendo un’unione di intenti e una progettualità condivisa e stimolando il dialogo tra le varie città troppo spesso rinchiuse nei loro confini.