Servizio: Rosaria Di Prata
Riprese: Marco Casciaro
Montaggio: Marzia Galluccio
“Per evitare un mare di guai” è il titolo della tre giorni organizzata a Gaeta dalla Federazione Italiana Nuoto: dal 4 al 6 giugno momenti di incontri e simulazioni per la sicurezza in acqua presso il litorale di Serapo.
Il 5 giugno giornata fulcro dell’evento, presso l’hotel Mirasole, alla presenza del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, del presidente del Coni Riccardo Viola, del presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio Giuseppe Simeone, dell’AmmiraglioIspettore capo Comandante Generale della Capitaneria di Porto Giovanni Pettorino, e dell’ex nuotatore olimpico Massimiliano Rosolino, testimonial della manifestazione.
La Fin nasce 100 anni fa per assolvere all’importante compito di insegnare il nuoto e farlo amare oltre a individuare e far crescere i futuri campioni, proprio come Massimiliano Rosolino. Imparare a nuotare salva la propria vita e può salvare quella degli altri.
Durante la tre giorni più volte è stato sottolineato l’impegno necessario per diffondere una cultura della sicurezza in mare; a testimoniare la mancanza di ciò sono anche gli ultimi accadimenti di cronaca che hanno visto la morte di migranti. Il mare, per la città di Gaeta in particolare e per l’Italia in generale, è una risorsa importantissima ma, come ha evidenziato il sindaco Mitrano, “occorre avere rispetto di questa risorsa: fondamentale è la sensibilizzazione al tema della sicurezza per avvicinare consapevolmente le persone anche ai rischi che si corrono”. Il mare deve essere conosciuto anche per le sue insidie e la “prevenzione”, come ha evidenziato Giuseppe Simeone “consente di evitare tragedie”.
L’ammiraglio Ispettore capo Comandante Generale della Capitaneria di Porto Giovanni Pettorino ha illustrato l’attività operativa e gli interventi di sicurezza in acqua: “La cultura dell’acqua nel nostro paese è fondamentale; il nostro mar Mediterraneo è un patrimonio immenso con 485 mila km quadrati di mare dove esiste la responsabilità del soccorso, del controllo della pesca e la tutela delle risorse idriche. Il nostro mare ha una grande responsabilità: qui naviga il 25% dei mercantili del mondo, un mare piccolo con un grande traffico e da qui nasce l’esigenza della sicurezza della navigazione. Con la Convenzione di Amburgo nel 1979, tutti i Paesi hanno aderito ad un sistema di soccorso nelle acque antistante il loro territorio con una centrale operativa e mezzi e basi a terra. Esistono dei limiti in cartina per la responsabilità di soccorso e controllo ma spesso questi confini devono essere superati: negli ultimi anni a causa di quest’esodo epocale di migranti il nostro controllo interviene ben oltre, barconi che affondano e persone che perdono la vita. Il nostro lavoro è quello di portare in sicurezza queste persone, un lavoro che ci vede impegnati in questa direzione ogni giorno in maniera importante”.
I temi affrontanti hanno spaziato dalla questione migranti all’importanza del nuoto come attività per “tutelare” la propria vita, alla cultura del rispetto del mare e del suo ambiente. Un incontro concluso presso la spiaggia di Serapo con la banda Ercole Montano di Gaeta, con prove di salvamento acquatico a mare, esibizioni della squadra nazionale di nuoto per salvamento, passaggio in volo della pattuglia acrobatica Infinity, gara di nuoto in acque libere e simulazioni di soccorso con elicottero, mezzi navali e assistenti bagnanti FIN.
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