di Silvana Severino
Un’ora e mezza e più, in cui gli occhi e le menti di tutti i presenti sono stati rapiti dal fascino dei versi di tanti poeti, parole sussurrate, recitate e talora gridate in quello che è stato uno spettacolo in cui la platea ha sempre interagito con gli attori e non solo attraverso le emozioni. Tutti capitanati da un egregio professor Keating (Massimiliano Dau) alla scoperta del vero senso del vivere, della missione dell’educatore e del contributo che ognuno di noi deve impegnarsi a lasciare qui e ora.
Grazie quindi, al regista impegnato da qualche tempo nel teatro didattico, ma grazie anche a Jacopo Cavallaro, Federica Di Marco, Mario Focardi, Matteo Paolillo, Stefano De Santis, gli attori che hanno regalato emozioni e riflessioni avendo reso meno “estinti” la setta di tutti i poeti. E allora grazie al teatro, a quest’arte che ci arricchisce e ci rende migliori, a tutti quelli che hanno permesso a questa giornata, di essere più ricca con l’augurio, citando una frase dello spettacolo, “che gli occhi di quei bambini e adolescenti, oggi così brillanti davanti a quel palco, possano davvero essere semi di speranza”.
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