A Terracina cassette del pesce in polistirolo compostabile

Ancora una innovazione nel settore della pesca a Terracina. Dopo il successo del progetto sperimentale di Legambiente Terracina “Fishing for Litter Terracina” all’interno del Protocollo Regionale Fondali Puliti, che ha portato anche alla recente approvazione da parte della Camera dei Deputati della Legge Salvamare, grazie alla lungimiranza di Coldiretti e grazie al più ampio programma sulla sostenibilità della pesca, finanziato sul Programma Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2017-2019 per l’annualita’ 2019 (Decreto Direttoriale n.45 del 24 giugno 2019) e alla Cooperativa dei Pescatori di Terracina di Dario Venerelli, associato Coldiretti e anche sottoscrittore della Rete Plastic Free Beaches Terracina, sono state consegnate 1740 cassette per il pesce in materiale ecocompatibile e compostabile per avviare una sperimentazione.

Terracina quindi diventa il sito di una sperimentazione di bioplastiche sostitutive, la prima sul litorale laziale, che vede come principale attore Coldiretti, con il supporto di Legambiente Terracina e Chimica Verde Bionet. La sperimentazione è stata avviata nei giorni scorsi con la prima consegna delle cassette in PLA espanso. L’acido polilattico (PLA) è un materiale rinnovabile che si ottiene dalla fermentazione del destrosio ottenuto da vegetali. Il progetto che prevede anche altre attività e si svolge su 4 regioni italiane, si chiuderà, nel Lazio, con la certificazione ambientale rilasciata ai pescherecci della Cooperativa di Terracina e include, quindi, la sperimentazione di materiali bio-based cioè realizzati con materie prime naturali e/o biodegradabili, compostabili, scelti in base alle caratteristiche tecniche dell’imballaggio e che sono stati già testati nelle condizioni operative tipiche del comparto ittico presso la marineria di San Benedetto del Tronto, quali: contatto prolungato con acqua e ghiaccio, resistenza alle basse temperature, resistenza allo sfregamento e al maneggiamento dell’imballaggio. Le cassette per il pesce in materiale bio-based sono brevettate e commercializzate da Synbra Technology, socio olandese di Chimica Verde Bionet, che ha partecipato alla giornata mentre in Italia sono commercializzate da Green Evolution, sempre associato a Chimica verde Bionet.

Le cassette sono state consegnate ai pescherecci Santa Maria di Rolando Favale, Poseidone di Paolo Perroni, Tequila di Quirino Alla, Isidoro di Antonio Alla, Speranza di Ivan Di Sauro, alla presenza di Dario Venerelli, Presidente Cooperativa dei Pescatori di Terracina, Sofia Mannelli, Presidente Chimica Verde Bionet, Anna Giannetti, Presidente di Legambiente Terracina e Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico di Legambiente Terracina. Legambiente Terracina rappresentava anche Chimica Verde Bionet in qualità di associato e di Punto Chimica Verde Bionet nazionale per la Plastic Strategy.

Giova ricordare che l’ultimo dossier Beach Litter 2019 di Legambiente che include anche la Spiaggia di Levante di Terracina, spiaggia monitorata da anni da Legambiente e i cui dati sono stati utilizzati anche a livello internazionale, presenta i seguenti drammatici numeri a livello nazionale con un totale di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia e basti pensare che ciò che è visibile ai nostri occhi in spiaggia è solo il 15% dei rifiuti che entrano nell’ecosistema marino (il restante 15% galleggia sulla superficie del mare e il 70% resta in sospensione nella colonna d’acqua o affonda). Ai primi posti della top ten 2019 (i 10 rifiuti più trovati) ci sono proprio pezzi di plastica e polistirolo (il dato più preoccupante perché sono i “precursori” delle microplastiche, inquinamento irreversibile e incalcolabile) ed è per questa ragione che è assolutamente necessario ridurre anche a Terracina il numero di cassette per il pesce in polistirolo circolanti. Il polistirene infatti non è biodegradabile e rimane inalterato nell’ambiente per decenni, con la possibilità di scomporsi in piccoli pezzi anch’essi non biodegradabili ed ancora più insidiosi per via delle ridotte dimensioni. Il polistirene inoltre galleggia sino ad arrivare sulla costa, dove può trasformarsi in granelli, inquinando anche il sedimento. L’impatto negativo sull’ecosistema marino è elevato anche perché il polistirene può poi entrare a far parte della catena alimentare dei pesci, cetacei e rettili marini (tartarughe), aumentando il livello di contaminazione ambientale.

Coldiretti con i suoi associati è in prima linea per la lotta contro la plastica in mare e siamo onorati di essere stati scelti da Coldiretti, anche per il nostro impegno nella Rete Plastic Free Beaches Terracina e per la partecipazione al progetto sperimentale “Fishing for Litter Terracina” con Legambiente e Chimica Verde Bionet, come sito sperimentale per le nuove cassette in PLA espanso. Infatti fino ad ora la stragrande maggioranza degli imballaggi (cassette) utilizzate nel commercio ittico, dal momento del prelevamento sino alla consegna al cliente finale, per tutta la filiera produttiva e di distribuzione sono purtroppo ancora di polistirolo. Le cassette di polistirolo vengono infatti caricate a bordo dei pescherecci e poi sbarcate con il prodotto fresco per effettuare l’asta al mercato ittico; e dopo la vendita, sono di solito stoccate nei magazzini dei commercianti e/o consegnate direttamente ai clienti intermedi e finali. Questo ciclo impatta sicuramente sulla percentuale dei rifiuti sulle coste, come evidenzia il drammatico report di Legambiente ed è questo che spinge Coldiretti a sostenere progetti e sperimentazioni come queste. E’ evidente che è solo una prima sperimentazione e raccoglieremo tutti i suggerimenti e le richieste dei pescatori, della Cooperativa, dei Clienti Intermedi e Finali e del Gestore Rifiuti di Terracina De Vizia Urbaser SA Transfer SpA, ben consapevoli dell’importanza della creazione di una filiera di uso, consumo e smaltimento adeguata alle nuove plastiche compostabili,” – spiega Dario Venerelli, Presidente della Cooperativa Pescatori di Terracina, associata Coldiretti– “Inoltre la mia cooperativa continua ad essere attiva nei progetti ambientali e con Legambiente e Chimica Verde abbiamo ormai, grazie alla Rete PFBT, un rapporto consolidato”.

Il coinvolgimento dei pescatori è un passo fondamentale nel contrasto all’emergenza mondiale dei rifiuti in mare – dichiarano Sofia Mannelli, Presidente di Chimica Verde Bionet e Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. “Questo a Terracina è stato fatto grazie anche al progetto sperimentale “Fishing for Litter Terracina”, ideato e condotto da Legambiente Terracina e a cui partecipa anche Chimica Verde Bionet e la Cooperativa dei Pescatori di Terracina, e grazie alla Rete Plastic Free Beaches Terracina, frutto di un progetto internazionale sviluppato all’interno del Programma “Beyond Plastic Med” finanziato dalla Fondazione del Principato di Monaco, rete costituita da Legambiente e deliberata dalla Amministrazione Comunale, a cui partecipano molti portatori di interesse come associazioni di categoria, Enti pubblici e Scolastici, Balneari, Pescatori, Ristoratori, Albergatori. Consideriamo questa prima fornitura sperimentale di 1740 cassette in PLA espanso come un inizio e monitoreremo l’utilizzo e le caratteristiche del materiale biobased anche avvalendoci dell’attrezzato Laboratorio “Da Goletta Verde alle Sentinelle del Mare” del Dipartimento Chimico dell’ITS A. Bianchini Terracina, Scuola Sostenibile Legambiente e verificheremo le caratteristiche di adattabilita’ delle cassette al ciclo esistente, incluso quello di smaltimento e riciclo, operando di concerto con il Gestore Rifiuti cittadino De Vizia Urbaser SA Transfer SPA e con altri gestori pubblici e privati del Lazio”.

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