di Valeria Rubino
Quella del ceppo di Natale è considerata una delle più antiche tradizioni natalizie.
L’accensione del Ceppo Natalizio è un’usanza ereditata da una tradizione antica, risalente al XII Secolo. Il capofamiglia con una particolare cerimonia di buon augurio bruciava nel camino di casa un grosso tronco di legno, che poi veniva lasciato ardere anche nelle successive dodici notti fino all’Epifania: i resti del ceppo venivano poi conservati, in quanto si attribuivano loro proprietà magiche.
Una tradizione che, nel territorio pontino, è ancora longeva, anche se con dinamiche diverse, nel piccolo Paese di Trivio.
Oggi 24 dicembre, infatti, nella piazza centrale del Paese gente in festa si è radunata attorno a un semplice “falò” con un unico obiettivo: assistere alla 158°esima edizione dell’accensione del ceppo di Natale.
Quest’anno, poi, il tutto è stato avvalorato ancor di più dal fatto che la fiaccola inaugurante “Lu Focone de La Venuta” proveniva dalla frazione di Trivio nel comune di Monteleone di Spoleto a simboleggiare l’amicizia che si rafforza e si riscalda tra “Triari” e “Triulesi”.
L’inaugurazione è stata presieduta dal sindaco Paola Villa e da altri esponenti del centro socio culturale di Trivio. Con conseguente benedizione del parroco don Giuseppe Sparagna.
La presentazione è avvenuta in un clima di festa, reso ancora più emozionante dai discorsi di chi quella tradizione l’ha vista crescere e diventare grande.
“Una tradizione che -per usare parole del sindaco stesso- appartiene non solo a Trivio.
Trivio è un piccolo borgo, come tale fa parte di Formia tutta, è parte integrante.
In quanto tale va preservata ogni forma di tradizione, che sia piccola o grande. Perchè queste consetuetudini non devono finire ma devono crescere sempre più. Questo l’impegno che tutti devono prendere. A partire dai giovani, i prossimi grandi.”