Cerchiamo di capire meglio il test per quanto riguarda le bottiglie che sta facendo preoccupare moltissime persone. Tutto quello che devi sapere.
In Italia e non solamente bere l’acqua minerale è molto comune. Sono in pochi che ancora bevono l’acqua del rubinetto. Ma sai che una recente ricerca ha messo in agitazione tutti? Cerchiamo di capire per quale motivo e soprattutto che cosa indica questo dato che sembra essere molto allarmante per quanto riguarda i PFAS.
Quindi non ci prendiamo troppe parole ma andiamo diretti al succo della questione per capire anche quali sono le bottiglie incriminate dal test. Scorri le prossime righe e prendi nota.
Sembra incredibile ma il test ha riscontrato che ci sono PFAS anche nell’acqua minerale. Parliamo di sostanze perfluoroalchiliche che in un recente studio erano state trovate in tanti marchi per il mondo. Ma ecco arrivare una nuova conferma da un test effettuato dall’associazione ambientalista Pesticide Action Network Europe (PAN Europe).
In questa indagine sono stati controllati ben 19 marchi di acqua minerale che provenivano da paesi diversi dell’Unione Europea. Purtroppo in più della metà è stato trovato acido trifluoroacetico (TFA), ovvero una piccola molecola che rientra nella categoria degli PFAS. Il test è stato effettuato la scorsa estate ed ha preso le bottiglie da questi stati.
Dall’Austria cinque, dal Belgio quattro, dalla Francia due, dalla Germania cinque, dal Lussemburgo una, dai Paesi Bassi una e per finire una dall’Ungheria. Quindi nessuna dall’Italia. Le analisi effettuate, come dicevamo prima hanno riscontrato TFA in ben 10 su 19 bottiglie totali. In sette casi casi il valore supera quello limite.
Parliamo di marchi come Gesteiner e Waldquelle, Ordal e Villers dal Belgio, Spreequell dalla Germania, Vittel dalla Francia e un marchio lussemburghese, del quale non si conosce il nome. Una acqua, la Villers conteneva ben 3.200-3.4000 ng/l di TFA. Un livello molto alto rispetto alla Direttiva europea per l’acqua potabile che entrerà in vigore il prossimo anno.
Al momento, ogni stato del’Europa ha una sua tabella con limiti massimi, ad esempio in Italia parliamo di 100 ng/l per la somma di 24 diversi PFAS. Le varie acqua analizzate, nel complesso, rispettano i valori stabiliti dalla Comunità Europea per il consumo di due litri. Ricordiamo inoltre, come indica anche il Fatto alimentare, che l’acqua del rubinetto, spesso, è più contaminata dell’acqua in bottiglia.
Quindi, facciamo attenzione sempre a quello che beviamo o mangiamo e documentiamoci sempre di tutto. Siamo assolutamente certi che la conoscenza ci aiuta a vivere bene e a lungo.
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