Acqualatina, attività di risanamento e recupero delle perdite di rete a Gaeta: lo stato dell’arte (#foto-#video)

Questa mattina presso l’aula consiliare del Comune di Gaeta si è tenuta la conferenza stampa per comunicare lo stato di avanzamento dei lavori da parte di AcquaLatina. Erano presenti il direttore tecnico di AcquaLatina Ennio Cima, l’ingegnere Daniele Verde, l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune Angelo Magliozzi e l’Assessore alle risorse Idriche Teodolinda Morini. Dal 2017 ad oggi sono stati raggiunti diversi obiettivi con un recupero del 25% sulla dispersione della rete. Un dato significativo evidenziato anche dall’Assessore Magliozzi che ha posto l’accento sui lavori importanti “eseguiti nella zona di Gaeta Medievale Alta, Serapo ovest, San Giacomo dove gran parte del recupero è stato fatto, anche se ancora di lavoro da fare ce né tanto”.
L’attenzione è stata posta su un intervento innovativo che è in programma per la fine di gennaio con l’uso di una tecnica nuova per il risanamento delle perdite. Non ci saranno scavi ma comunque è molto efficace.

Il progetto di risanamento, iniziato nel 2017, ricorda gli eventi difficili della scarsità dell’acqua in tutta l’area del Golfo, ad oggi la situazione è migliorata.

Il direttore tecnico Ennio Cima ha ribadito la modalità di lavoro scissa in due fasi “ la fase di valutazione degli interventi da fare e la progettazione dell’intervento secondo la modalità applicativa più efficace. Il tutto ovviamente volto ad un intervento efficace arrecando il minor disagio possibile”.

È proprio per dare attuazione a questo principio che l’ingegnere Daniele Verde ha illustrato la tecnica innovativa di intervento, finora solo in fase sperimentale, che sarà messa in atto a fine mese. “L’utilizzo di una resina alimentare è la novità per il risanamento della conduttura che apporta con essa diversa vantaggi: tempi ridotti e un risultato finale garantito. Applicabile laddove siano individuate perdite con fori inferiori agli 8 mm. La resina viene erogata all’interno della conduttura e andrà a posizionarsi solo sulle zone interessate dal foro. Il recupero può essere anche del 100%. Il lavoro richiede uno spazio minimo di soli 10 m quadrati ma a monte deve esserci uno studio capillare. Abbiamo ad esempio verificato che da Corso Italia a Corso Cavour questo sistema non sarebbe stato idoneo perché i fori erano superiori agli 8 mm. La scelta applicativa del sistema senza scavo riduce i tempi a circa una giornata di lavoro e quindi un interruzione limitata nel tempo del flusso idrico. La resina è alimentare cioè se dovesse verificarsi una piccola presenza non è affatto tossica. Sperimentata e certificata per l’impiego, abbiamo valutato le enormi potenzialità anche in termini di durevolezza. Circa 10/15 anni, va comunque considerata che in questa zona la rete ha oltre 30 anni e dopo mezzo secolo l’intervento deve essere sostituito. In Israele questo sistema si usa da circa un ventennio con risultati interessanti proprio perché aumenta la vita utile della conduttura. La zona di Serapo vanterà numerosi benefici anche in termini turistici con un miglioramento considerevole. I costi sono di circa 140 euro al metro lineare, da definirli davvero vantaggiosi”.
L’intervento volto a concludere la conferenza stampa è stato dell’assessore alle risorse idriche Teodolinda Morini che ha evidenziato il suo augurio di estendere questa nuova tecnica di risanamento anche ad altre zone di Gaeta. Con l’auspicio un giorno di poter aver un vero e proprio film protettivo che ripari ed eviti la sostituzione della conduttura stessa.

di Rosaria Di Prata

 

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