Da quando la Società ha deciso di attivare la procedura per la cassa integrazione gestione ordinaria (CIGO), misura messa a disposizione dal Governo per questo periodo di emergenza, molti sono stati i commenti, le dichiarazioni e gli interrogativi emersi. Acqualatina desidera, perciò, far chiarezza, nel rispetto di un criterio di trasparenza d’informazione e di confronto.
Come noto, in concomitanza delle prime avvisaglie dell’emergenza sanitaria in corso, Acqualatina ha predisposto la completa riorganizzazione delle proprie attività, avendo come priorità assolute la continuità del servizio e la tutela della salute, tanto dei dipendenti che degli utenti.
Molte sono le attività sospese per tutelare la salute di tutti, limitando i contatti e riducendo le probabilità di contagio: sono stati immediatamente chiusi gli sportelli al pubblico, sono stati bloccati i cantieri rinviabili, fermate le attività di lettura contatori e di recupero del credito a tutti i livelli. Tutto questo potenziando, contestualmente, i servizi on-line per consentire di gestire le pratiche e le segnalazioni più urgenti.
Nel contempo, la Società, come molte altre nel settore, sta affrontando una contrazione del fatturato, con ogni probabilità dovuta alla temporanea chiusura di molte attività commerciali e industriali, e una flessione ancora più importante degli incassi.
Con le attività fortemente ridotte, prima per senso di responsabilità e iniziativa autonoma della Società, e poi anche su indicazione dell’Autorità nazionale di regolazione ARERA, si è reso necessario trovare una soluzione per gestire la condizione dei lavoratori impattati da tale contingentamento. La soluzione adottata della CIGO ha garantito l’equità di trattamento per i dipendenti, per cui un sacrificio viene richiesto a tutti i dipendenti, senza alcuna eccezione, e modulato in base all’attività lavorativa svolta, al relativo contingentamento seppur temporaneo, ma anche in base ad uno spirito di solidarietà aziendale.
“Questa soluzione – dichiara Marco Lombardi, Ad di Acqualatina – è cautelativa sia in un’ottica di continuità del servizio e di mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario aziendale, sia per la tutela dei lavoratori. In generale l’intero operato della Società ha tutelato i lavoratori: se da subito è stato consentito a tutti di limitare i contatti, con lo smartworking ma anche con una turnazione degli operai di cui la Società si è fatta interamente carico, in un secondo momento, e non appena possibile, la strada intrapresa ha l’obiettivo di garantire loro il posto di lavoro, a prescindere dalla contingenza negativa.
Questo – aggiunge Lombardi – i dipendenti hanno dimostrato in larghissima parte di averlo compreso; ne ho contezza diretta perché, oltre alle comunicazioni ufficiali a tutto il personale, ed alle comunicazioni quotidiane tra me ed i responsabili dei servizi e di questi ultimi ed i loro collaboratori, ho personalmente contattato moltissimi dipendenti al fine di condividere le ragioni alla base di questa iniziativa e recepire le loro richieste ed indicazioni.”
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