Latina-Minturno, 23 agosto 2022 – Con il decreto ministeriale, a firma del Ministro Daniele Franco, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 106 del 7 maggio 2022, il Ministero dell’Economia e Finanze ha autorizzato formalmente il gestore idrico dell’ATO4, Acqualatina S.p.a., a riscuotere coattivamente a mezzo ruolo i crediti relativi alla tariffa del servizio idrico integrato.
Una nuova e inaspettata evoluzione della procedura di riscossione delle bollette dell’acqua non pagate per gli utenti del servizio idrico della provincia di Latina. In sostanza, e grazie alla autorizzazione del MEF, Acqualatina non dovrà più procedere alla riscossione rivolgendosi alla giustizia ordinaria, come avvenuto sino ad oggi, ma potrà, previa emissione di una ingiunzione fiscale, richiedere i pagamenti delle bollette insolute per poi trasmettere gli atti direttamente all’agente della riscossione, né più né meno di come oggi fanno i comuni per la riscossione delle multe stradali o per il recupero delle tariffe tari.
L’autorizzazione concessa dal MEF è la conseguenza della normativa di settore e soprattutto del fatto che si ravvisa nella attività svolta “la rilevanza pubblica dei crediti vantati da Acqualatina S.p.a., in ragione della natura dell’attività svolta, relativa all’erogazione del servizio idrico integrato”. Tale rilevanza pubblica e la necessità di una gestione virtuosa impongono questa particolare e “privilegiata” forma di recupero in quanto rivolta a tutelare gli utenti non morosi che così facendo non dovrebbero vedersi anno dopo anno disposti aumenti tariffari giustificati dagli elevati valori di morosità esistente.
Tutto ciò però pone un interrogativo importante – afferma l’avv. Franco Conte responsabile provinciale Confconsumatori Latina – anche sulla recente questione degli aumenti tariffari approvati dalla conferenza dei sindaci (ricordiamo che il 27 giugno 2022 la conferenza dei sindaci della provincia di Latina ha dato l’ok per l’aumento delle tariffe di Acqualatina con un +8% nell’anno 2022 e +5% nel 2023) praticamente dopo l’autorizzazione del MEF alla riscossione coattiva del gestore, questi aumenti tariffari erano davvero opportuni?
In sostanza gli aumenti tariffari venivano giustificati dalla notevole morosità esistente e dalla incapacità del gestore di recuperarla mediante l’utilizzo delle procedure ordinarie di riscossione. Ora però questa incapacità non sussisterebbe più poiché il gestore ha tutti gli strumenti che richiedeva da anni per recuperare le morosità degli utenti e quindi ancor più ci possiamo domandare il perché degli aumenti tariffari deliberati dai sindaci allorquando erano già al corrente delle nuove procedure di riscossione autorizzate.
Gli utenti del servizio idrico quindi devono sapere che d’ora in avanti quando arriveranno le ingiunzioni di pagamento del gestore queste non possono essere ignorate, ma al contrario, verificate ed eventualmente, se ne ricorrono i presupposti, contestate formalmente davanti ai giudici ordinari poiché il passo successivo, è bene saperlo, potrà essere la riscossione coatta come già avviene per molti comuni in merito al recupero delle imposte locali.
Comunicato stampa Confcommercio
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