La Polizia di Stato – Questura di Latina ha concluso un’attività investigativa che ha portato al deferimento all’Autorità giudiziaria di O.L.M. 35enne originaria della Romania resasi responsabile in concorso con D.A. G. 35enne di origini napoletane dei reati di frode informatica, riciclaggio e furto con destrezza. Le indagini hanno avuto inizio a seguito del furto di un portafogli rubato la scorsa primavera all’interno di un negozio di abbigliamento di Terracina, che conteneva, oltre ad una somma di denaro in contanti, alcune carte di credito e di pagamento. A seguito della denuncia sporta dalla parte offesa veniva improntata un’attività investigativa che ha interessato il tracciamento delle operazioni finanziarie effettuate con una delle carte di credito derubate ed utilizzata nell’immediatezza del furto dai malfattori, il tutto prima che venisse bloccata dalla titolare. Gli accertamenti consentivano di appurare che in brevissimo tempo la carta di credito era stata utilizzata per trasferire fraudolentemente denaro a favore di una carta prepagata sulla quale, con cadenza quasi quotidiana, confluivano altre copiose operazioni a credito per migliaia di euro che, come si appurerà, provenivano tutte da carte di credito rubate. La ricostruzione dei dati bancari, unita alle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza dei luoghi interessati, consentiva alla Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina di ricostruire un “modus operandi” già adottato dagli stessi indagati nella Città di Roma Capitale e provincia.
La donna, in ogni immagine acquisita, appariva sempre travisata da un cappello a falde larghe e grandi occhiali. La stessa, subito dopo il furto, provvedeva a trasferire su carte di pagamento dotate di codice IBAN, intestate a terzi complici, cospicue somme di denaro. Le indagini condotte dal Commissariato di Terracina corroboravano un quadro indiziario sovrapponibile agli altri fatti reato di competenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, i cui Magistrati chiedevano ed ottenevano dal G.I.P. la custodia cautelare in carcere nei confronti della donna Romena. Sono tuttora in corso accertamenti volti a verificare la riconducibilità di altri analoghi episodi allo stesso gruppo criminale.