Si è tenuta oggi la seduta del Comitato di Gestione dell’Adsp del Mare Tirreno Centro Settentrionale presieduta da Pino Musolino.
Oltre al Presidente dell’Adsp e al Segretario Generale Paolo Risso, erano presenti il Direttore marittimo del Lazio e Comandante della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, C.V. Francesco Tomas, il componente designato dalla Regione Lazio, Arch. Roberto Fiorelli, il componente designato dal Comune di Civitavecchia, Arch. Emiliano Scotti e per la prima volta anche il componente designato da Città Metropolitana Roma Capitale, Pino Lotto.
Il presidente Musolino, sottolineando come sia stata rispettata la tempistica prevista dalla norma per approvare il POT, nonostante la coincidenza del lavoro che ha condotto in tempi altrettanto rapidi alla redazione del Piano di Risanamento ed alla contestuale adozione del bilancio di previsione 2021 e del rendiconto generale 2020, ha illustrato i principi del documento di mandato in cui sono contenute le linee strategiche di sviluppo dell’Adsp. Il comitato ha approvato la delibera all’unanimità.
“Abbiamo scelto di redigere un documento snello, puntando sulla concretezza dei progetti da realizzare e sulla possibilità di misurare lo stato di avanzamento di quanto previsto nel piano. La sfida non è solo quella di costruire le infrastrutture necessarie, ma anche una vision diversa sulla promozione degli scali e della loro immagine, attraverso un nuovo approccio nelle relazioni con i possibili investitori e gli stakeholder sia per gli aspetti prettamente portuali che per quelli non meno importanti di sviluppo retroportuale. In questo senso, uno degli obiettivi che si coglie dal POT è anche quello di proporre i porti di Civitavecchia e Gaeta sui mercati anche e soprattutto per le merci”.
Un altro driver di sviluppo evidenziato nel Piano Operativo Triennale è quello della digitalizzazione.
“Dobbiamo recuperare il ritardo – dichiara Musolino – e lo faremo con un PCS (Port Community System) all’avanguardia, partendo dal presupposto che l’infrastruttura digitale è diventata importante tanto quella materiale”.
Ulteriore aspetto evidenziato nel POT è quello relativo al dialogo dell’AdSP con le città di riferimento di ogni singolo scalo e con la Città Metropolitana affinché in particolare Civitavecchia sia percepito da Roma stessa come Porto di Roma.
“L’obiettivo – spiega Musolino – è quello di costruire un adeguato grado di accettabilità sociale delle azioni che vogliamo mettere in campo, condividendole prima con i territori. Serve un cambio di approccio per far percepire i porti dalle città come fonte di sviluppo e di occupazione, anziché come una servitù”.
Nel POT 2021-2023, con uno sguardo anche al 2024, c’è il layout finale del porto di Civitavecchia.
Sarà completata infatti la separazione tra porto storico e porto commerciale, con il primo che si aprirà alla città e per il quale è prevista la realizzazione dell’apertura della bocca a sud, con il collegamento all’altezza di Molo Vespucci della terra ferma all’antemurale, che sarà completato con i fondi del PNRR.
Interventi importanti saranno quelli sulle banchine 20,21,23 con la creazione di una nuova banchina di riva ed il completamento delle darsene traghetti e servizi. Un capitolo a sé avrà la Darsena Energetica Grandi Masse per la quale possono essere ipotizzati diversi utilizzi, non ultimo quello per navi ro-ro di ultima generazione da oltre 260 metri, oltre al già previsto spazio per un bacino per la cantieristica e al parco archeologico della Mattonara, che unico nel suo genere, sorgerà nel mezzo di un’area operativa.
Per il porto di Fiumicino partirà entro fine anno il primo lotto comprendente la nuova darsena pescherecci sulla riva destra del porto canale, che consentirà la delocalizzazione della flotta peschereccia e della cantieristica, permettendo di riqualificare un’intera area dell’abitato cittadino.
A Gaeta è in fase di ultimazione la progettazione del completamento a nord del porto, anche qui con delocalizzazione e riqualificazione di una parte di città, come già approvato dal Consiglio Comunale.
“E’ un piano ambizioso ma realizzabile – conclude il presidente Musolino – che consentirà ai Porti di Roma di andare oltre gli ottimi risultati già ottenuti per la crocieristica, che però a causa della pandemia si sono rivelati anche un grosso limite per la mancata diversificazione delle attività sulle merci, acquisendo anche una visione e un ruolo – quello dei Porti di Roma – di cui oggi non c’è ancora piena consapevolezza. Gli obiettivi da centrare, che non sono contenuti nel POT, in quanto non di competenza dell’AdSP, ma che sono imprescindibili per tutto il Network, sono quelli del riconoscimento di Porto “Core”, per accedere direttamente alle risorse a livello europeo, e quelli legati ai collegamenti infrastrutturali: la Civitavecchia-Orte, la Roma-Latina e l’ultimo e penultimo miglio ferroviario, sia per Civitavecchia che per Gaeta. Il nostro compito ora è anche quello di promuovere il POT a tutti i livelli istituzionali, per spiegare l’importanza del raggiungimento di questi obiettivi non solo per l’ente e per i territori di riferimento ma per l’intero Sistema Paese”.
Comunicato stampa