È possibile rinnovare il contratto d’affitto anche se il proprietario non vuole? Sì, grazie a un ‘escamotage’ legale.
Le questioni che ruotano intorno agli affitti si dicono piuttosto complesse dal momento che sono chiamati in causa due agenti, locatore e inquilino, di cui vanno tutelati i propri diritti. Il contratto d’affitto è un ‘mezzo’ attraverso il quale si stabiliscono la durata dello stesso, le spese accessorie e le possibili modalità di rinnovo o disdetta, qualora sia necessario recedere da esso.
I contratti di locazione sono regolamentati da un canone che può essere concordato nella forma 3+2, o libero nella forma 4+4. Questo ne stabilisce la durata; nel primo caso, difronte a un contratto di locazione a canone concordato, l’inquilino può abitare il locale per 3 anni a seguito dei quali scatta una proroga automatica di 2 anni. La seconda modalità, ovvero quella a ‘canone libero’ prevede che la durata minima del contratto sia pari a 4 anni, a seguito dei quali vi è invece un rinnovo automatico di altri 48 mesi.
La proroga automatica fa sì che l’affittuario possa permanere all’interno dell’abitazione e non richiede firme aggiuntive per regolamentare la continuazione del contratto. Ora però, ci soffermeremo sulla questione che interessa il rinnovo dei contratto di locazione e come sia possibile adottare degli ‘escamotage’ per prolungarlo nel caso in cui il proprietario non abbia intenzione di proseguire. Gli inquilini, infatti, possono agire per vie legali qualora l’intenzione sia quella di provvedere a un prolungamento del contratto.
Se il contratto d’affitto è in scadenza, questo chiama in causa il locatore e l’affittuario per ridefinire al meglio la regolamentazione che permetta il rinnovo dello stesso. Cosa fare quando invece il proprietario si dice contrario alla permanenza degli inquilini nell’abitazione? Vi sono dei casi in cui il locatario può può continuare ad abitare l’immobile.
Solitamente, quando un contratto d’affitto si dice in scadenza, il proprietario è chiamato a inviare con un anticipo di almeno sei mesi una raccomandata a/r o una PEC con la quale informa gli inquilini della decadenza dell’accordo.
Quando questo però non rispetta tale clausola e si rivolge agli inquilini fuori il tempo previsto, con una mail, o bussando semplicemente alla porta degli affittuari, in quel caso la sua decisione sarà nulla difronte alla legge. Ciò va naturalmente a favore degli inquilini che potranno continuare a permanere all’interno dell’abitazione.
Cosa succede nel caso in cui il proprietario anticipa la disdetta del contratto? Qualora il locatario voglia interrompere l’accordo prima della scadenza, a meno che questo non dimostri la necessità di usufruire dell’immobile, la sua richiesta non potrà essere presa in considerazione.
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