“Afghanistan. Cosa sta succedendo”: sabato 18 giugno al Castello Caetani di Fondi

Qual è l’attuale situazione in Afghanistan, cosa sta succedendo e quali sono le prospettive future? Se ne parlerà sabato 18 giugno 2022, nella sala conferenze del Castello Caetani di Fondi, a partire dalle 18:30 alla presenza di professori, ricercatori e massimi esperti del settore.

Dalla presenza di questa nazione negli osservatori di politica internazionale al terrorismo, dalla condizione della donna (anche in relazione al convegno in programma il 17 giugno nella medesima location) alle relazioni con i paesi confinanti: sono alcuni degli argomenti che saranno trattati nel corso di un convegno di grande spessore.

Al centro del dibattito il libro “Afghanistan. Cosa sta succedendo” (Luca Sossella Editore), edito nel 2021 e frutto del lavoro di ben 17 autorevoli interventi. Saranno presenti in sala, per presentare il libro e discutere sull’attuale situazione geopolitica, la professoressa Igiea Lanza di Scalea, docente di Islam e Sharia islamica all’Università di Sassari, il professor Alessandro Ceci, direttore scientifico del laboratorio intelligence e sicurezza dell’Università Federico II di Napoli e la professoressa Aquilina Olleia, responsabile della ricerca storica e documentaristica del CeAS (Centro Alti Studi).  

Oltre ai tre autori, parteciperanno all’evento anche il magistrato Benafsha Ansari, ex Pubblico Ministero a Kabul, l’eurodeputato Salvatore De Meo e il borgomastro di Dachau Florian Hartmann.

«Convegni di alto profilo come questo – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – sono importantissimi per consentire alla collettività di inquadrare una questione complessa come l’attuale situazione geopolitica in Afghanistan e trarne riflessioni universali. Si tratta di momenti tanto rari quanto preziosi dal punto di vista culturale che consentono di affinare la propria formazione, riflettere ed entrare appieno in problematiche internazionali di grande attualità che sembrano distanti ma che, in effetti, toccano tutti noi molto da vicino».

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