La continua attività di monitoraggio dei fenomeni violenti commessi nei luoghi della movida e dei locali pubblici della Provincia ha consentito al Questore di Latina, dopo l’attenta valutazione degli atti di indagine da parte degli specialisti della Divisione Anticrimine, di dare tempestiva applicazione alle nuove forme di DASPO introdotte dall’ultimo “Decreto Sicurezza” riguardanti il mondo della movida e dei locali pubblici, emanando tre DASPO Urbani nei confronti di altrettanti uomini resisi responsabili di aver aggredito per futili motivi, davanti ad un noto bar sito nel centro urbano di Latina, con calci, pugni ed anche utilizzando un bastone ed una bottiglia di vetro rotta, un minorenne pontino causandogli lesioni personali giudicate guaribili in gg.8 di prognosi. Le successive indagini svolte dall’Arma dei Carabinieri del capoluogo, consentivano l’identificazione e la denuncia in stato di libertà alla competente A.G. dei tre aggressori. E proprio per arginare i sempre più frequenti casi di violenza in luoghi di incontro o svago, vengono azionati tutti gli strumenti già utilizzati contro gli ultrà in ambito sportivo, come appunto quello di impedire a giovani che si rendono autori di violenze in zone con numerosi locali pubblici e ad alta frequentazione, di stazionare nelle vicinanze dei locali pubblici per un periodo da sei mesi a tre anni, in analogia appunto per i soggetti colpiti dal DASPO sportivo.
Destinatari dei DASPO Urbano, sono tre uomini di età compresa tra i 20 ed i 44 anni, italiani, residenti a Latina. Per tali fatti, il Tribunale di Latina aveva emesso l’Ordinanza di “Esecuzione di Misura Cautelare” degli arresti domiciliari, cui sono tuttora sottoposti. Scatta così il divieto, per il periodo di anni due, di frequentare locali pubblici o aperti al pubblico destinati alla somministrazione di alimenti e/o bevande quali pub, taverne, bar e ristoranti nonché locali di pubblico intrattenimento quali discoteche, locali notturni, locali da ballo, ed affini ricadenti nell’area del centro urbano del Comune di Latina (LT). In caso di violazione i destinatari rischiano la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.
Comunicato stampa
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