Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana dal Tirreno allo Ionio e colpisce Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Basilicata e parte della Puglia. Il blocco, attivo da oggi, lunedì 15 settembre, avrà durata di 30 giorni -fino quindi al 14 ottobre- e interessa le barche che hanno sistema a traino.
Il provvedimento di fermo ha l’obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare e salvare cosi le marinerie dal collasso, in un 2014 che nei primi sei mesi hanno visto una stagnazione dei consumi di pesce fresco in valore, rimasti sui livelli dello stesso periodo 2013.
Si tratta però – sottolinea Coldiretti Impresapesca – di un fermo che si apre tra le polemiche. Durante i mesi estivi il maltempo ha ridotto al minimo l’attività di gran parte della flotta tirrenica, impossibilitata ad uscire in mare a causa delle cattive condizioni meteorologiche.
Ad aumentare la tensione nei porti è inoltre il mancato pagamento dei fondi per il fermo pesca e per la cassa integrazione dei marittimi dello scorso anno, oltre al fatto che ci sono alcune aziende che devono ancora ricevere gli indennizzi per il 2012. Crescono dunque le difficoltà per una flotta di pescherecci italiana che negli ultimi 30 anni ha già perso circa il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro.