Il Popolo della Famiglia ha presentato le sue liste di ispirazione cristiana in tutti i comuni capoluogo in vista delle amministrative del 12 giugno 2022 e nell’ultima rilevazione dell’Istituto Piepoli viene sondato attorno al 5% dei consensi. Il presidente nazionale, Mario Adinolfi, ha deciso però di candidarsi a sindaco non in una città bensì in una piccola, simbolica isola: Ventotene. Sfiderà i rappresentanti dei due blocchi contrapposti delle famiglie isolane in perenne guerra tra loro, il notaio beneventano Gerardo Santomauro e il 75enne ex segretario comunale Carmine Caputo, ma anche il rappresentante del Partito Gay, Luca Vittori. Spiega Adinolfi: “Nel 2017 volevo candidarmi sindaco di Ventotene e non l’ho fatto. Questo volta non volevo ma sono stato convinto a farlo da un quinquennio di continua erosione della popolazione dell’isola. Ventotene è il perfetto microcosmo in cui può rispecchiarsi l’Italia intera: un luogo straordinariamente bello adagiato al centro del Mediterraneo, dove non nascono più figli e dominano gli anziani, inospitale per le giovani famiglie e per i più deboli perché manchevole sia sul piano della sanità che su quello dell’istruzione, in mano a una politica clientelare e ferocemente rissosa che bada al bene proprio più che a quello comune. Così la bellezza sbiadisce, la ricchezza che potenzialmente potrebbe essere prodotta diventa sussistenza, si vive nella gestione del giorno per giorno senza una visione sul futuro. Il Popolo della Famiglia proverà a proporre la sua visione fatta di giovani coppie, di un’isola a misura di bambino, di sostegno concreto a anziani e disabili, di maternità e ruolo femminile come elemento centrale di una rinascita che ripopoli l’isola e la faccia vivere creando ricchezza tutto l’anno, non solo nel quadrimestre della tipica ‘stagione’. Con la tradizionale proposta del Popolo della Famiglia del reddito di maternità intendiamo attrarre entro il 2023 almeno 50 giovani coppie che diventeranno residenti dell’isola assicurando alla nascita del figlio alla madre che non dovesse avere altre forme di sostentamento una indennità di mille euro al mese netti per i primi otto anni di vita del figlio. Ventotene si ripopolerà e si capirà come si può far ripartire la natalità e la produzione di ricchezza in tutta Italia. Ventotene sarà laboratorio politico per l’Italia e per la nuova Europa, che non può essere quella dei banchieri e delle forniture di armi, ma deve essere l’Europa delle Famiglie. Prima della fine della campagna elettorale presenterò alla stampa il Nuovo Manifesto di Ventotene per la centralità dell’Italia nella costruzione della nuova Europa, che non potrà rinunciare alla sua radice cristiana. La sfida è difficilissima, su una piccola isola il rischio di prendere zero voti per via degli interessi cementati che si vanno a sfidare è concreto. Ma anche questo è parte del laboratorio politico che inneschiamo con la mia candidatura a sindaco: vedere quanto ascolto ci può essere per una proposta che parla di futuro e non di mera gestione dell’esistente”.
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