Stava correndo a prelevare, (erano le 21,05) un degente presso l’ospedale “San Giovanni di Dio”, una eccellenza, fino al 2005, della Sanità regionale, prima che il “Sacco operato da Roma”, svuotasse il nosocomio di via San Magno a Fondi, dove operavano luminari di diversi settori, trasformandolo in un cronicario. Era l’ambulanza della Croce Bianca di Latina e a bordo vi erano il conducente e due operatori. Nella curva che si trova all’altezza del segnale degli ettometri che, registra il km 128,600, si è verificato un impatto, sulla cui dinamica hanno effettuato i rilievi i Carabinieri della Stazione di Itri (nella foto), con una Fiat 500 proveniente da Fondi e a bordo della quale si trovavano due ragazzi della città della Piana. Fortunatamente lo scontro non ha comportato conseguenze tragiche per nessuno dei cinque feriti ( i giovani di Fondi sono stati trasportati presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Alfredo Fiorini” di Terracina, i tre operatori della Croce Bianca presso il “Dono Svizzero” di Formia), ma ha provocato il blocco del traffico in quel tratto della consolare dove il nuovo tracciato incrocia quello originale della Regina Viarum che collegava Roma a Brindisi. Prontamente sul posto sono giunte una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Itri inviatavi dal comandante Giovanni Persico, che ha provveduto a ricostruire la dinamica del sinistro, e una della Benemerita della stazione di Fondi che ha sovrinteso alla viabilità, tanto intensa pure a quell’ora. Da Latina arrivava di corsa anche il responsabile della Croce Bianca che si è subito premurato di accertarsi delle condizioni dei tre operatori che stavano prestando servizio sulla struttura sanitaria mobile. Ben cinque ambulanze hanno pure raggiunto il posto del sinistro per prelevare quanti erano rimasti coinvolti nell’impatto, insieme ai cari attrezzi che hanno provveduto a portare via i mezzi incidentati e al furgone della società “Palmieri & Treglia”, incaricata, con Vittorio Albano coordinatore delle operazioni, della pulizia e della bonifica del manto stradale. Nessuna conseguenza gravissima per i feriti ma tanta rabbia tra i presenti con commenti che censuravano lo sfascio della politica regionale in merito al servizio reso dagli ospedali della zona e all’apocalisse del sistema viario in cui è stata abbandonata la provincia, e, in particolar modo, la sua parte meridionale, dove non si è voluto e si continua testardamente a non voler realizzare un sistema viario degno di questo nome. “Se l’ospedale di Fondi fosse stato efficiente come nel 2005, quando il reparto di Chirurgia, tanto per fare un esempio, era un faro di professionalità e deontologia, le corse sistematiche verso Formia non sarebbero state necessarie. Per di più su strade super intasate e utilizzate da chi millanta vocazioni ambientaliste ma che si guarda bene dal muoversi con i mezzi pubblici o, come coerenza vorrebbe, a piedi”. A confermare la pericolosità della strada e di quel tratto, un altro brutto incidente, verificatosi il sabato sera di sette giorni prima, all’altezza del km 129,200, con l’impatto tra due auto, e con cinque feriti, tra i quali il titolare di un noto mobilificio di Itri. In precedenza, croci luttuose e feriti gravissimi. Il tutto mentre le stelle, pardòn gli amministratori regionali, stanno a…guardare.
Di Orazio Ruggieri
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