di Orazio Ruggieri
Il 2018 inizia con autentico botto in campo politico per la provincia di Latina.
Manca l’ufficialità delle segreterie politiche ma il “ritorno” al voto, entro 90 giorni dal sollevamento dell’incarico a Eleonora Della Penna per le note vicende legate all’amministrazione comunale di Cisterna di Latina, dovrebbe prevedere la nomina, quale successore, di Andrea Di Biase di Itri.
La chiusura anticipata dell’esperienza amministrativa dei comuni di Cisterna e di Formia e il ritorno a “palazzo” di Franco Taddeo, esponente di FI, al comune di San Cosma e Damiano hanno mutato il rapporto di forze nell’ambito dei consiglieri delegati ad esprimere il loro consenso al candidato a presidente di via Costa.
Il nome di Di Biase, inizialmente in giro nel novero ristretto di quanti muovono le fila della politica provinciale, è diventato oggi di dominio pubblico, per lo meno per quanti fanno della politica l’oggetto del confronto quotidiano.
44 anni, architetto, funzionario del Parco regionale “Riviera d’Ulisse” dove ha segnato il percorso operativo per presidenti e direttori che, nella loro sistematica successione nell’incarico, si sono serviti della sua consulenza giudicata illuminata dall’apparto tecnico dell’ente, il Di Biase riveste oggi, politicamente, l’incarico di capogruppo consiliare di Forza Italia al comune di Itri, dove, nel corso delle due amministrazioni guidate da Giovanni Agresti (2001-2011) ha rivestito, dapprima, l’incarico di assessore all’Agricoltura, artigianato e attività produttive e, poi, quello di presidente del consiglio comunale.
Coniugato con una signora di origine rumena, diplomata nell’esercizio della terapia posturale e ginnica, è il papà di tre figli e raccoglie in paese consensi che travalicano i confini della militanza politica. Proveniente dall’anima socialdemocratica dell’ex Partito Socialista Italiano, si rapporta affabilmente con interlocutori di ogni estrazione ideologica, economica e anagrafica.
Già impegnato nel volontariato e, più specificatamente, nel settore della Protezione Civile, riesce a collocarsi come la guida dei gruppi aggreganti finalizzati al promozionale impegno nel tempo libero, specie dei giovani. Nel suo brillante curriculum spicca anche il servizio prestato, come ufficiale di complemento, nella Marina Militare, esperienza, questa, che gli vale tantissimo per gestire, tra l’altro, la politica dei collegamenti tra il continente e le isole pontine, oltre che per tenere viva e competente l’attenzione sulle problematiche attinenti le richieste dell’arcipelago.
Per gli Itrani la sua quasi certa elezione (in quanto si dovrà tornare al voto) è motivo di orgoglio anche partigiano in quanto la sua eventuale ascesa allo scranno più alto di Via Costa rappresenterebbe l’insediamento di un secondo presidente della Provincia di Itri, dopo che, dal 1980 al 1985 il prof. Giovanni Ialongo, leader assurto anche a livelli regionali nel PSI e poi deceduto nel giugno del 1986,, aveva rivestito quella carica, rappresentando, per Itri, una intelligente risorsa per il riscatto del paese e il potenziamento di molte sue strutture, con il collaterale impegno di molti professionisti e collaboratori provenienti del centro aurunco. In precedenza un altro presidente dalle origini itrane ma successivamente trasferitosi a vivere a Gaeta fu il rag. Francesco Paolo Cardi, allora esponente della Democrazia Cristiana, padre di due professionisti di grande valenza, il primario di Chirurgia presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, Giuseppe Cardi, e Luigi Cardi, ordinario di Geografia presso le università di Bari, Cassino, Potenza e l’”Orientale” di Napoli, oltre che giovanissimo responsabile dei volumi sul Lazio e sulla Campania nella prestigiosa collana curata dal geografo Roberto Almagià.