Se la vicenda non avesse i contorni di un serio allarmismo, potrebbe apparire assurdamente comica. Si riferisce all’ospedale “San Giovanni di Dio” a Fondi e a segnalarla sono stati degenti e pazienti, insieme ad alcuni cittadini impegnati nella battaglia contro il depotenziamento del nosocomio. Ecco il testo integrale della nota fatta pervenire ai nostri uffici di corrispondenza. “Da circa un mese si è insediato nell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi il servizio veterinario dell’Asl di Latina. Vicenda <singolare> perché non crediamo che esistano molti ospedali in cui ci siano strutture che si dedicano alla cura degli animali. Vicenda <allarmante> perché nella struttura coesistono operatori che frequentano locali inquinati da bestie, stalle, ovili, ecc., e reparti in cui ci sono malati fragili, partorienti, neonati e bambini non in salute. Ci chiediamo cosa accadrebbe se nell’ospedale si verificassero, ad esempio, casi di salmonellosi e di altre patologie di origine animale. Ci chiediamo se i nostri neonati sono assolutamente al sicuro nelle loro cullette. Attendiamo quindi urente risposte che possano far scomparire le inquietitudini e l’allarme che sta crescendo nei nostri cittadini e malati per questa vicenda”. A dire il vero, la notizia, oltre alla comprensibile indignazione, ha suscitato commenti degni della penna del più arguto Pasquino, allorchè qualcuno ha fatto osservare che, dovendosi allestire, come da tradizione, il presepe natalizio, l’Asl ha voluto conferire all’evento scenografico un tocco di originale neorealismo, introducendo, per la prima volta, la componente animale vivente nella ricostruzione della Natività come la concepì, a Greccio, Francesco di Assisi. Qualcun altro, impegnato a contrastare il sistematico depotenziamento, da parte dell’Asl, del nosocomio di via San Magno, ha sarcasticamente commentato che “i vertici Asl hanno finalmente gettato la maschera. Ecco dove stavano puntando, eliminando servizi primari per la cura dei malati: a fare posto a gatti, cani, capre, conigli, galline, maiali e, spazi nuovi permettendo, dopo la soppressione di altri servizi, ad asinelli, buoi e mucche. Insomma, dalle stelle, qual era l’eccellenza del 2005, alle stalle del 2015. In compenso, però, pare che si voglia potenziare il servizio di immunologia. Con tutti i pidocchi, le zecche, le pulci e i batteri che potrebbero girare indisturbati nella struttura, non si sa mai!…”
Orazio Ruggieri
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