L’anno 2020 ha visto nel mondo la diffusione epidemica del Coronavirus scoppiata in Cina alla fine del 2019, ma che da diverse settimane sta affligendo anche il territorio italiano. Ad oggi, solo in Italia, si contano più di 17mila casi con oltre 1200 morti.
È curioso pensare come l’anno ‘’20’, anche nei secoli precedenti, sia stato interessato da diverse epidemie:
nel 1620, la nave Mayflower arrivò negli USA con un carico di passeggeri malati, dei quali la metà morì.
Un secolo dopo, nel 1720, a causa del carico di tessuti di una nave siriana affetto dal batterio della peste, a Marsiglia scoppiò un’epidemia che causò 40.000 vittime su 90.000 abitanti.
Il 1820 è, invece, l’anno in cui scoppiò la prima grande pandemia di colera in Bengala, nei pressi di Calcutta.
La malattia colpì le truppe inglesi che, spostandosi, portarono il virus a espandersi fino a raggiungere anche l’Europa e ciò fu accertato dopo la presenza di alcuni casi in Russia.
Infine nel 1920 si registrarono decine di milioni di morti per “influenza spagnola“, chiamata così perché venne riportata unicamente dalla stampa spagnola, l’unico Paese dove, all’epoca, non era presente la censura.
Questa nuova epidemia riuscì a infettare 500.000.000 persone in tutto il mondo e a raggiungere persino il Mar Glaciale Artico.
E oggi? Il quotidiano si vive, per fortuna, con ironia: impazzano, infatti, su chat e social immagini che domandano cosa succederà nel 2120… la soluzione è affrontare con spirito questi giorni difficili.
di Maddalena Zallo
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