E’ un quadro a fosche tinte quello che traccia il candidato al consiglio regionale del Lazio per la lista “Sergio Pirozzi presidente”, Antonio Di Rocco, sullo stato di salute della sanità nel sud-pontino. La panacea a tutti i mali gestionali è considerata, da anni ormai, la realizzazione in località ex Enaoli a Formia del Policlinico del Golfo – sul cui progetto il presidente uscente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha rinnovato l’ennesimo annuncio elettorale in occasione della sua visita di domenica sera a Minturno – soluzione, però, che si presta a non poche perplessità. “Siamo tutti assolutamente d’accordo che l’attuale ospedale “Dono Svizzero” vada superato nella forma e nella sostanza – esordisce il candidato Antonio Di Rocco – ma da anni stiamo ripetendo i nostri dubbi sull’ubicazione prescelta dalla maggioranza Pd-Forza Italia al comune di Formia. E’ inconcepibile che un nuovo ospedale venga costruito nei pressi di un centro di trasferenza dei rifiuti e del depuratore cittadino ma il nostro spirito di responsabilità non ci pone ad assumere una posizione pregiudiziale… a prescindere. Il progetto è carente per tante ragioni, la prima della quale riguarda i posti letto previsti: 200 sono decisamente pochi per considerare il progetto rispondente ai principi dell’economicità e della funzionalità. Un policlinico così com’è stato concepito privo di strutture complesse e delle divisioni specialistiche, di cui l’intero territorio del sud-pontino ha bisogno da anni, lo renderebbe inutile e un’autentica scatola vuota. Una nuova struttura ospedaliera deve tutelare le esigenze delle fasce sociali più deboli, di una popolazione che invecchia sempre di più. E invece il Pd sta reclamizzando un ospedale antiquato e non al passo dei tempi”. Il candidato della lista “Pirozzi presidente” Antonio Di Rocco, si pronuncia su un’altra promessa elettorale del presidente Nicola Zingaretti, il potenziamento dei punti di primo intervento di Gaeta e Minturno. “Se nella prima località non passa giorno in cui viene considerata imminente l’apertura della ‘Casa della salute’, che peraltro non serve per favorire le lunghe degenze, a Minturno si sta correndo il serio e fondato rischio che il locale “Ppi” chiuda, nonostante gli annunci contrari del Pd locale e del governatore Zingaretti. Non ci sono atti alternativi e sostitutivi al decreto del luglio scorso dello stesso presidente della Regione che conferma la trasformazione di questi punti di primo intervento in postazioni del “118” medicalizzate. Se il presidente ha cambiato idea, lo dica pubblicamente e mostri le carte che, al momento, non ci sono. I sei “Ppi” previsti in provincia di Latina vanno concretamente potenziati perché possono e devono svolgere – aggiunge il candidato Di Rocco – una mansione di filtro nei confronti dell’utenza perché non prenda d’assalto, per le più disparate ragioni, i grandi pronti soccorso. E le conseguenze, negative, sono di natura economica per i bilanci dell’Azienda Asl di Latina e per la qualità delle prestazioni erogate alla luce – tiene a precisare Antonio Di Rocco – dei gravissimi ed irrisolti tagli in termini di risorse umane e di mezzi tecnologici”. Il candidato dello “scarpone”, a tal riguardo, plaude con assoluta sincerità all’azione, “davvero eroica”, del personale medico e paramedico che, nonostante i gravosi “tagli imposti dall’alto, stanno permettendo a questo settore cardine della vita civile di funzionare ancora : “I loro turni sono diventati assolutamente massacranti, per certi versi anti-sindacali – aggiunge Di Rocco – al cospetto di una gestione di una sanità nel sud-pontino e nel resto della provincia di Latina che non è più a misura d’uomo. Il territorio è sempre più orfano e carente dei servizi primari, quelli tradizionali (otorino, oculistica, urologia, ginecologia, medicina), che costringono moltissimi cittadini ad effettuare i tradizionali “viaggi della speranza” o, per chi ne ancora ha la possibilità economica, di rivolgersi al privato”. Il consigliere Di Rocco preannuncia, inoltre, un suo personale e fattivo impegno, in caso di elezione all’assemblea della Pisana, per la risoluzione della grave controversia sindacale riguardante il personale “esterno” dei Cup dell’intera provincia: “Si tratta di operatori fondamentali nella gestione del rapporto tra i servizi sanitari e l’utenza. Le maestranze sono legittimamente molto preoccupate sul loro futuro economico occupazionale. Bisogna ora moltiplicare gli sforzi perché il futuro gestore del servizio che scaturirà dallo svolgimento della gara d’appalto in itinere si faccia carico di assorbire questi addetti anche per garantire una competitiva continuità gestionale allo stesso servizio.” La sanità è stata centralizzata e Di Rocco conclude denunciando la soppressione di un servizio per il quale si era tanto battuto il compianto sindaco di Formia, il Senatore Michele Forte: “Il polo ospedaliero sud dell’Asl poteva contare sul servizio interno dell’economato, aveva una capacità finanziaria che consentiva al comparto di provvedere autonomamente a soddisfare alle proprie istanze gestionali. Cambiare ora una cartuccia ad una stampante è obbligatorio chiedere il permesso all’Asl centralizzata di Latina. La sconfitta gestionale di un modello si può riassumere in questo modo”