Le app mobile native sono programmi creati per una piattaforma specifica, in particolare si tratta di iOS per iPhone e di Android per gli smartphone. Si scaricano da uno store e in seguito vengono installate per l’utilizzo. Hanno accesso alle risorse di sistema del dispositivo, ad esempio alla fotocamera.
Uno studio compiuto da App Annie, una piattaforma di analisi sulle applicazioni mobile scaricate a livello mondiale, ha concluso che il 2021 è stato l’anno di maggior incremento di pubblicazione di nuove app negli store per un totale di due milioni di applicazioni. Il report è sintetizzato da Inside Marketing che evidenzia come il settore gaming sia quello che ha avuto un grande successo e di come le aziende siano intenzionate a investire anche in futuro sul mobile advertising.
Un’azienda può affidarsi a un professionista o a un’agenzia specializzata nello sviluppo di applicazioni mobile native. Un professionista indipendente, se non ha competenze grafiche, si avvale di altri professionisti che partecipano per la parte creativa alla realizzazione del progetto.
Uno sviluppatore conosce vari linguaggi di programmazione che diventano le fondamenta di diverse tipologie di applicazione, sia web sia mobile. Le competenze in sviluppo di app mobile si acquisiscono tramite un corso javascript proposto da Aulab, centro di formazione sviluppatori web. C’è una forte richiesta di app realizzate con linguaggi e framework basati su Javascript come React Native.
La quotidianità, sia per motivi personali sia professionali, richiede l’uso delle app mobile. Il numero di utenti è in costante crescita ed è importante fornire uno strumento di questo tipo ai clienti dell’azienda.
La presenza dell’app all’interno di Play Store o App Store fornisce una maggiore visibilità all’azienda e ne migliora l’immagine. È un modo per poter proporre nuovi servizi e dare altre informazioni sull’attività aziendale. I clienti desiderano un’esperienza personalizzata che si può concretizzare ad esempio con l’assistenza via chat. Inoltre l’azienda può raggiungere nuovi segmenti di potenziali acquirenti. Si tratta di piattaforme che hanno utenti appartenenti a una fascia demografica che preferisce le app al browser. In questo caso il sito web non avrebbe le potenzialità per acquisire questa tipologia di nuovi clienti.
Il cliente che ha installato l’app mobile dell’azienda può ricevere le notifiche. È un modo rapido per dare informazioni e anche di interagire. Il cliente ritiene vantaggiose le notifiche e torna ad utilizzare l’app a breve termine. Ha un canale per comunicare in modo semplice e richiedere informazioni sul prodotto o sul servizio. Allo stesso tempo è un canale per esprimere insoddisfazione ed è, per l’azienda, il modo di evitare che diventi una recensione negativa se il cliente non riceve risposta.
Le app hanno acquistato rilevanza nella tecnologia moderna e avvalersi di questa soluzione per la propria azienda è un valido metodo per differenziarsi dalla concorrenza. Essere la prima o tra le prime aziende del settore ad avere un’app da proporre ai clienti è sicuramente un vantaggio.
L’esperienza del cliente diventa la priorità dell’azienda, perché se il cliente non è soddisfatto deciderà di non continuare ad acquistare. In questo caso non è al centro dell’attenzione il prezzo del servizio, del prodotto o le sue funzionalità ma l’interazione cliente-azienda. L’insoddisfazione del cliente può derivare anche dalle caratteristiche tecniche dell’app mobile e ha come risultato la scelta dell’utente di disinstallarla. Le ragioni per cui un cliente potrebbe non usufruirne più sono: bug irrisolti, spazio di archiviazione insufficiente, una pessima user experience, poco coinvolgimento e scarsa utilità. È quindi essenziale che tutti gli aspetti della progettazione siano analizzati al fine di offrire la migliore immagine dell’azienda, anche sotto l’aspetto tecnico.
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