“Gaeta ha ancora nel cuore e nella mente il meraviglioso spettacolo offerto dalla nave-scuola Amerigo Vespucci, giunta in occasione delle “Grandi Vele” e salpata lunedì scorso. Oggi – commenta il Sindaco Cosmo Mitrano – accogliamo con altrettanto entusiasmo, la bellissima nave Italia che non è solo il brigantino a vela più grande al mondo, ma anche un progetto sociale straordinario che svolge attività meritorie utilizzando l’esperienza della navigazione e la conoscenza del mare come strumenti fondamentali di educazione, formazione e terapia. A bordo del brigantino, infatti, si svolgono progetti rivolti alle persone disagiate. Con lo scambio delle esperienze diverse, anche in ambiti internazionali, il brigantino Italia può quindi essere definito un ambasciatore italiano nel mondo e testimone di valori importanti come la formazione e la solidarietà. Questo rende davvero unica la nave Italia e noi siamo onorati di poterla ospitare presso la Banchina Caboto nel cuore dell’incantevole centro storico di Gaeta. Un legame storico inscindibile – conclude Mitrano – che lega inoltre la città di Gaeta alla Marina Militare Italiana e che suscita in tutti noi un sentimento di autentico e sincero orgoglio”.
Lunga 61 metri, la nave Italia, infatti, è il brigantino goletta in attività più grande al mondo. Con due alberi, quello di trinchetto e quello di maestro che è alto 45 metri, ha una superficie velica pari a 300 mq. ed un equipaggio di 15 persone composto da Ufficiali, Sottufficiali e marinai.
Capace di alloggiare fino a 22 ospiti oltre l’equipaggio, la nave Italia è un luogo dove si realizzano progetti di ricerca, educazione, formazione e terapia.
La nave è iscritta nel quadro del naviglio militare dal 19 marzo 2007 e l’equipaggio è formato da personale della Marina Militare. Nel 2007 viene fondata l’Onlus “Tender To Nave ITALIA Onlus” dalla Marina Militare Italiana e dallo Yacht Club Italiano con l’intento di combattere ogni forma di pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale, al fianco di persone che, a causa di quel pregiudizio, rischiano di finire ai margini della Comunità.
Progetti educativi e riabilitativi vengono realizzati a bordo del brigantino a vela, seguendo un metodo che ha dimostrato nel tempo la sua efficacia: la terapia dell’avventura. Un’ avventura che, anno dopo anno, missione dopo missione, dimostra che in mare non ci sono muri, tutti sono indispensabili nella vita di bordo e possono esserlo anche a terra.
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