Approvata all’unanimità la legge regionale contro la dipendenza dal gioco d’azzardo. Aiuterà le persone che hanno questa patologia a guarire dall’impulso di giocare.
Un settore, quello del gioco d’azzardo, che in Italia ha registrato in 7 anni un aumento del 450% del giro d’affari, passando da 22 miliardi di euro nel 2004 a circa 80 miliardi nel 2011. Più di un milione di studenti ha giocato almeno una volta e nel 35% dei casi chi è affetto da ludopatia dichiara di consumare abitualmente stupefacenti.
“L’approvazione di questa legge è un passo significativo che ci permetterà di aiutare le famiglie – ha commentato il presidente Nicola Zingaretti – Quando il gioco diventa dipendenza, chi ha la possibilità d’intervenire ha la responsabilità d’aiutare chi ne ha bisogno. Proprio per questo, nei prossimi mesi – ha sottolineato Zingaretti – promuoveremo una campagna di sensibilizzazione su questo tema”.
Cosa prevede la nuova legge?
Regola la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette “aree sensibili” come scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani e prevedendo dei premi per gli esercizi commerciali che provvedano a rimuovere o non installare slot machine o videolottery.
E’ previsto il divieto di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale da gioco che prevedano vincite in denaro. I gestori di sale bingo, ricevitorie, agenzie ippiche dovranno esporre all’ingresso dei locali e sui relativi apparecchi materiale informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti sul territorio.
Sarà istituito il marchio per indicare gli esercizi commerciali dove non ci sono apparecchiature per il gioco d’azzardo. Si chiamerà “Slot free-RL” e sarà rilasciato dalla Regione agli esercenti, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento.
Sarà attivato inoltre un Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo presso l’assessorato alle Politiche sociali. E proprio l’assessore competente, Rita Visini, ha lanciato un nuovo progetto: un piano di lotta alla povertà costruito con le associazioni e le realtà del terzo settore. “Non dobbiamo dimenticare – ha sottolineato Visini – che la crescita vertiginosa del volume d’affari delle giocate affonda le radici nella crisi economica e nel disastro sociale nel quale intere famiglie sono state precipitate. E’ evidente allora che, al di là di quanto disposto da questa legge e degli interventi di contrasto ai meccanismi di dipendenza, diventa sempre più necessario avviare interventi contro le nuove povertà e l’esclusione sociale”.
Fonte: www.regione.lazio.it