Ci sarà anche Armando Cusani al Congresso del Ppe del 6 e 7 marzo a Dublino sulle elezioni europee 2014. La sua partecipazione e il diritto di voto di cui è stato incaricato sanciscono pubblicamente il coinvolgimento del Presidente della Provincia di Latina uscente nel panorama politico dell’Unione in vista delle elezioni parlamentari che si terranno il 25 maggio prossimo.
La candidatura a Bruxelles di Cusani è sostenuta dai vertici del partito di Forza Italia e da Silvio Berlusconi che ha individuato in un giovane amministratore l’interprete politico che dia rigore e nuova linfa al sogno europeo.
«Sono onorato di raccogliere questa nuova sfida – commenta Cusani – che affronto con la consapevolezza della responsabilità che mi impone la candidatura a rappresentante del territorio italiano per il Lazio, la Toscana, le Marche e l’Umbria».
Parte dal territorio, dunque, la linea politica di Cusani secondo la formula di pensiero globale applicato alle realtà locali. Quelle di cui si occupa come politico e amministratore dal 1992, come assessore comunale, provinciale, sindaco di Sperlonga e Presidente della Provincia di Latina.
A Dublino il Ppe si prepara alla tornata elettorale di maggio ed eleggerà il suo candidato alla Presidenza della Commissione Europea che quest’anno verrà nominato dal Consiglio secondo i risultati elettorali.
«Nel momento di profonda crisi sociale, economica e di sviluppo che l’Italia ed altri paesi vicini stanno attraversando – commenta Cusani – l’Europa deve essere un faro, lo stesso acceso da Altiero Spinelli insieme a Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nel lontano 1943 a Ventotene, qui, in provincia di Latina, cuore di quell’idea degli Stati uniti d’Europa ancora non realizzata, secondo cui la politica e non il rigore realizzano la stabilità e l’equilibrio dei paesi che ne fanno parte».
Il potenziale economico e industriale europeo è immenso ma per «creare occupazione e continuare a garantire ricchezza le riforme sono indispensabili» si legge nella bozza di Manifesto del partito.
«Il Ppe creerà le condizioni atte a favorire le piccole e medie imprese, le aziende a conduzione familiare, le start-up e gli imprenditori, tramite il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo, investimenti privati e maggiore facilità di accesso al credito».
«L’Italia è il paese con il maggior numero di Pmi – osserva Cusani – questo significa che le aziende possono e devono essere il fiore all’occhiello dell’economia italiana e il motore che ci sostiene. Perciò in Europa dobbiamo batterci per il loro sviluppo».
«Siamo determinati a guidare l’Europa fuori dalla crisi – dice il programma d’azione del Ppe -. L’ Unione Europea è la soluzione, non la causa. Vogliamo che l’economia europea dia impulso alla crescita e alla creazione di nuovi posti di lavoro. I giovani, così come tutti i cittadini europei, devono poter tornare a guardare al futuro con fiducia».
Tra i punti centrali del congresso ci sono anche la necessità di creare una economia sociale di mercato («è l’economia che deve mettersi al servizio dei cittadini e non il contrario») e «la riforma dei mercati finanziari per fare in modo che tutte le banche nell’UE seguano le stesse regole».