Armando Cusani lascia “Forza Italia”. La nuova sfida è con Stefano Parisi e “Energie per l’Italia”

“Dopo più di vent’anni di impegno politico ho deciso di lasciare Forza Italia.

Sono stati anni di crescita, anni di piena fiducia, di sfide, successi e anche di prove difficili. – afferma, in una lunga missiva ricca di emozioni e di aneddoti, il Sindaco di Sperlonga Armando Cusani – Ma nel corso dei mesi appena trascorsi i valori più profondi e significativi della mia vita hanno brillato come non mai. E allora ho colto l’occasione per guardare indietro, osservare fuori coloro con cui ho condiviso l’esperienza politica e scandagliare la mia anima.

Sullo schermo che mi è apparso davanti agli occhi sono trascorse le immagini più nitide e significative di un’esperienza grandiosa, sotto diversi profili.

Allo stesso tempo ho potuto vedere splendere con chiarezza dentro di me l’intenso amore per un ideale altissimo, che risiede nel rispetto delle persone e nel dovere che ha la politica di servirle senza alcun tentennamento. E ho realizzato che a percorrere quella strada ero solo. Che credevo, difendevo e lottavo per qualcosa che ai miei colleghi piaceva molto. La verità è che non sarebbero mai stati pronti a tramutare quegli ideali in realtà.

Ho combattuto battaglie in nome di quei valori, ho difeso a testa alta, senza cedere ai ricatti e senza timore, un popolo che meritava di essere difeso.

Ma oggi, guardando quel film, ho realizzato che la mia squadra sono stato e sono solo io. Restare in Forza Italia significherebbe dunque continuare a combattere per un partito fatto di persone che hanno sostenuto molti proclami (nemmeno tutti, a dire il vero) ma che ostacolano di fatto la realizzazione dei progetti che servono davvero a questo Paese.

La mia, dunque, è oggi come vent’anni fa, una scelta di libertà.

Oggi come allora e sempre la mia scelta è quella di restare fedele a me stesso e difendere l’integrità dei valori che mai potrò cancellare: lavorare al servizio esclusivo dei cittadini e degli interessi che riguardano la comunità, con un’unica grande missione condivisa: realizzare le condizioni migliori per vivere un presente sereno e costruire un futuro sicuro per i nostri figli.

È una scelta di libertà, dalle catene della schiavitù, contro la quale sempre ho combattuto.

Quella dei cittadini nei confronti di pochi eletti, quella della buona politica nei confronti di rappresentanti incapaci e despoti.

Questa è dunque la mia scelta: la libertà di difendere e costruire, senza padroni, tenendo alto lo sguardo verso una sola stella, il bene sociale.

Una libertà che urla nei bisogni di tutti noi, nelle case, negli ospedali, negli uffici, nelle strade: liberiamoci!

Credo dunque fermamente – continua – che insieme possiamo costruire e sostenere un rinnovamento politico oggi più che mai necessario.

Ecco perché ho deciso di sostenere Stefano Parisi e “Energie per l’Italia”.

Perché insieme, oggi, possiamo iniziare una rivoluzione di libertà che non nasce dalla rabbia della rivolta, non invoca distruzione, ma ha il suo slancio nella consapevolezza che un cambio di rotta è necessario e non più rinviabile per il bene di tutti: una forza buona, ricca di nuove energie e di amministratori capaci, come Stefano Parisi.

Per lo stesso motivo ho deciso di sostenere la candidatura di Lorena Cogodda al Consiglio regionale del Lazio. Una donna giovane, madre e amministratrice vicina ai bisogni dei cittadini.

Con Lorena possiamo portare energia al nostro territorio e finalmente affrontare con azioni decise i temi che logorano giorno dopo giorno la vita di noi tutti, cittadini: una sanità dignitosa, sostegno alle imprese, alle economie che permettono lo sviluppo, la crescita della nostra terra, come l’agricoltura, il mercato ortofrutticolo, il turismo. Condurre una battaglia necessaria a sfavorire una regione romanocentrica e sostenere un programma di ripartizione delle risorse a sostegno dei territori.

Con Lorena Cogodda e Stefano Parisi –conclude Armando Cusani – sono certo possiamo finalmente produrre quelle azioni essenziali per costruire una società sana e curarla dalla malattia della schiavitù.

Tutti insieme, il 4 marzo, lanciamo un solo grido: #liberiamoci!”

Gestione cookie