Il dato che devi comunicare entro 3 mesi se non vuoi rischiare di perdere l’Assegno di Inclusione: è importante.
L’Assegno di inclusione (ADI), entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2024, è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, riconosciuto a coloro che sono in possesso di determinati requisiti di residenza, cittadinanza, soggiorno e reddito. Prevede inoltre l’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
In altre parole, si rivolge a cittadini italiani, o residenti in Italia da almeno cinque anni, con ISEE inferiore ai 9.360 euro, che hanno nella propria famiglia una persona con disabilità, minorenne, ultrasessantenne o assistito dai servizi sociali.
Una volta ottenuto il beneficio, per poterlo mantenere occorre comunicare un dato fondamentale all’INPS entro 3 mesi, pena la decadenza. Se quindi anche tu sei beneficiario dell’Assegno di Inclusione e non vuoi rischiare di perderlo, faresti bene ad annotarti subito quanto stiamo per dirti.
Assegno di Inclusione: comunica questo dato entro 3 mesi o rischi di perderlo
Le modalità di accesso e di fruizione dell’Assegno di Inclusione sono state comunicate con la circolare INPS del 16 dicembre 2023, n. 105. Come abbiamo anticipato, per beneficiare dell’aiuto occorre essere in possesso di determinati requisiti per l’intera durata di fruizione del beneficio. Qualora anche solo uno di questi dovesse venire meno, si rischia di perdere l’incentivo.
Ciò significa quindi che i beneficiari dell’ADI sono tenuti a comunicare all’INPS eventuali rapporti di lavoro, in essere al momento della domanda, ed ogni eventuale variazione delle condizioni occupazionali durante l’erogazione della misura, come specificato all’interno del messaggio del 31 ottobre 2024, n. 3624. In questa sede, infatti, vengono illustrate le modalità del controllo messo in atto dall’Istituto previdenziale sulle attività di lavoro dipendente non dichiarate da parte dei componenti del nucleo familiare beneficiario dell’Assegno.
In particolare, occorre inviare il modello ADI-Com Esteso per ogni domanda accolta, se uno o più componenti del nucleo familiare abbiano avviato un’attività di lavoro dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro. Come si legge sul sito dell’INPS, nel caso di omessa comunicazione, la procedura sospende l’erogazione del beneficio, nel quale risulti:
- un’attività lavorativa dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro con corresponsione di una indennità;
- la mancata presentazione del modello ADI-Com Esteso entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.
Se entro tre mesi dall’avvio dell’attività lavorativa, l’interessato non provvede a presentare il suddetto modello, la prestazione decade.