Ci sono novità per quanto riguarda l’Assegno Unico, anzi più di una e già a partire dal mese di marzo. Un’unica fondamentale condizione.
Una buonissima notizia per i percettori dell’Assegno Unico e una meno bella. Da dove vogliamo cominciare? Premessa: se avete fatto le cose per bene e con attenzione ci sarà una bella sorpresa già a marzo. Per chi invece si fosse perso per strada potrebbero esserci problemi, anche se risolvibili.

L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico mensile erogato dall’INPS alle famiglie con: figli fino a 21 anni, figli con disabilità, senza limiti di età, donne in gravidanza a partire dal settimo mese e per i nuovi nati. Dunque verrà erogata una somma per ogni figlio componente il nucleo familiare e viene diviso – salvo accordi diversi – tra padre e madre nel caso la coppia sia divorziata. L’assegno viene erogato mensilmente e da quando è nato spesso la data di accredito è cambiata.
Prima novità: a partire da marzo – è ufficiale – l’Assegno Unico verrà erogato il giorno 20, almeno fino a giugno. Ma le novità non si fermano qui, poiché marzo è il mese cruciale per altri due cambiamenti.
Assegno Unico: a marzo c’è chi festeggerà e chi farà il mea culpa
Partiamo dalle buone notizie: a marzo arrivano gli arretrati di gennaio relativi alla rivalutazione degli importi per il 2025. Se a febbraio le famiglie hanno già ricevuto gli importi aggiornati, con il pagamento di marzo arriveranno anche gli adeguamenti retroattivi per il mese di gennaio. Come specificato dall’Inps, gli arretrati verranno corrisposti automaticamente insieme all’importo ordinario del mese. Di fatto un bonus sotto forma di conguaglio della rivalutazione non applicata a gennaio, quando gli importi non erano ancora stati aggiornati al costo della vita per il 2025. Ma non ci sono solo buone notizie, dicevamo.

Parliamo della presentazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Chi non avesse aggiornato il proprio Isee entro il 28 febbraio riceverà l’importo minimo dell’Assegno Unico (circa 57 euro a figlio). La riduzione si applicherà anche alle eventuali maggiorazioni previste. Dunque, la mancata presentazione della nuova DSU comporta una penalizzazione economica in alcuni casi pesante per le necessità delle famiglie che hanno diritto all’Assegno Unico.
Ma non tutto è perduto perché c’è ancora tempo per intervenite: fino al 30 giugno 2025 si può inviare l’Isee aggiornato e ricevere gli arretrati maturati a partire da marzo.