Vinicio Savone, 36 anni, di Anagni (Frosinone), è il nuovo presidente di Aral, Associazione regionale allevatori del Lazio, che raggruppa oltre 1.500 soci omogeneamente distribuiti nelle cinque province.
Il personale di Aral esegue monitoraggi costanti sul patrimonio zootecnico laziale, che conta 31.600 bovini da latte, 18.000 bufali da latte, 18.800 bovini da carne, 13.600 ovini da latte, 2.900 equidi e 2.100 caprini da latte. L’Associazione dispone in località Testa di Lepre (Fiumicino) di un laboratorio che effettua 400.000 analisi l’anno sul latte e sui foraggi. Il rinnovo della presidenza di Aral arriva in concomitanza con la notizia del record delle esportazioni di pecorino, che nel 2015 registrano un balzo del 23% delle vendite sui mercati stranieri, conquistando lo scettro di miglior ambasciatore del Made in Italy nel mondo (superando moda, tessile e accessori in flessione dello 0,8%). Buona parte del successo è merito del Lazio, dove si allevano 630.000 pecore. “Ancor prima di conoscere il bilancio dell’ultima annata – spiega Vinicio Savone, allevatore e anche presidente della Coldiretti di Frosinone – avevamo deciso di celebrare proprio nella nostra regione, con una grande iniziativa pubblica, i trionfi produttivi e commerciali della pastorizia romana e laziale. Il fronte critico resta il prezzo alla stalla del latte vaccino. È sottopagato, al punto che i ricavi non coprono neanche più i costi di produzione. Centinaia di allevamenti laziali, che fanno latte di alta qualità, rischiano di chiudere”. I primi a rivolgere auguri di buon lavoro a Savone sono stati il presidente e il direttore della Coldiretti del Lazio, David Granieri e Aldo Mattia