Salvare una vita è il più bel gesto d’amore incondizionato che l’essere umano possa fare. E Paolo Di Domenico, Paoluccio per gli amici, di vite in mare ne ha salvate davvero tante. La sua storia è quella di un uomo che a 85 anni, oggi più raccontare di aver più volte rischiato la sua vita per soccorrere persone in difficoltà. Paoluccio, si trasferì nei primi anni 50 sul litorale di Sant’Agostino a Gaeta. All’epoca una spiaggia quasi deserta e ben lontana dal centro urbano. Prima della costruzione della Flacca nel 1959, vivere sul litorale di ponente non era per niente facile. Ma nonostante ciò, Paoluccio, con tanti sacrifici, mise su uno stabilmento balneare che ancora oggi esiste e si chiama “pozzo da poppa”. Paoluccio è indissolubilmente legato a quell’arenile e a quel mare in cui si è tuffato tante volte salvando più di 150 persone, nonostante l’avanzare degli anni e la “ferocia” delle correnti marine particolarmente insidiose su quel versante. E questo suo altruismo, la scorsa sera, è stato pubblicamente riconosciuto nel corso di una toccante cerimonia che si è svolta presso il Bar la Villa di Gaeta. Organizzato e promosso dal suo amico di sempre, Mario Di Lorenzo, storico ristoratore locale, il momento celebrativo si è concluso con la consegna di una targa commemorativa da parte di quest’ultimo a Paluccio, il “bagnino per eccellenza” di Gaeta, tra la commozione dei presenti. Un atto di riconoscenza dovuto da parte della comunità gaetana al Sig. Paolo Di Domenico, il quale, quando per sopraggiunta età si è visto ritirare il tesserino di salvamento ed assistente bagnante, scoppiò in lacrime per il dispiacere. Ed anche questo è il gesto di un uomo autentico e verace che per oltre mezzo secolo ha speso la sua vita per soccorre il prossimo.