Si tratta di un pezzo in calce locale dell’età giulio claudia, alta poco più di un metro e mezzo.
Sulla base delle caratteristiche con cui é stata realizzata, rappresenta una figura di donna tipicamente ossequiosa dei canoni dell’antica etica romana.
La statua riproduce una classica interpretazione della dea pudicitià e del culto che, particolarmente sentito in età augustea, i romani rivolgevano al senso generale del pudore, alla regolatezza nei costumi e ed alla morigeratezza a cui, soprattutto le matrone, dovevano ispirarsi.
Le fiamme gialle, dopo un’attenta attività d’indagine ed a seguito di opportuni riscontri archeologici preventivi, hanno proceduto a perquisire l’abitazione di un incensurato terracinese, sequestrando la particolare statua.
Il proprietario dell’importante reperto, non essendo stato in grado di giustificarne la presenza nel proprio giardino, é stato denunciato per non aver presentato presso la sovrintendenza le previste comunicazioni che ne legittimassero il possesso.
Le indagini della guardia di finanza di Terracina continueranno per accertare l’esatta provenienza della statua e l’eventuale coinvolgimento di ulteriori soggetti nella vicenda.