Sono tante le novità che rendono intrigante questa Preseason della Gradone Assicurazioni Serapo 85’. In particolar modo salta in evidenza l’annuncio di Stefano Marrocco in qualità di allenatore dell’ambiziosa Under 18 Elite. Originario di Galatina ma ormai gaetano d’adozione, Marrocco è da molti anni protagonista della società biancoverde nelle vesti di capitano della prima squadra e grazie alle sue esperienze con il Minibasket. Per Stefano, dunque, si presenta l’arduo ed interessante compito di proseguire l’eccellente progetto di crescita della competitiva formazione composta da talentuosi ragazzi del luogo e zone limitrofe. Qual è l’attuale stato d’animo del giovane coach? Quali saranno i suoi obiettivi e cosa può anticiparci a livello tecnico su quello che vedremo in campo nei prossimi mesi? Lo abbiamo quindi intervistato per saperne di più a riguardo.
– Stefano, prima esperienza in qualità di coach Under 18 Elite: una bella responsabilità….
“Sono molto felice che la società mi abbia dato la possibilità di intraprendere questa nuova avventura affidandomi il gruppo più importante del settore giovanile, sul quale vengono riposte tutte le speranze per il futuro della società. Tutto questo a sottolineare il rapporto umano oltre che cestistico tra me e la famiglia Basket Serapo che si è creato in tutti questi anni…”
– Quali sono gli obiettivi che cercherai di raggiungere?
“Il mio obiettivo è quello di trasmettere quei valori che hanno accompagnato il mio percorso di crescita da quando ho iniziato a giocare a basket: lavoro, sudore e fatica. Questa è la base per ottenere i risultati dentro e fuori dal campo. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra…”
– La società sta investendo molto sul progetto giovani: quale suggerimento daresti alla dirigenza data la tua sconfinata esperienza nel panorama cestistico?
“Dopo gli splendidi anni nei quali la società è entrata nella storia del basket pontino togliendosi diverse soddisfazioni a livello nazionale da qualche anno si è deciso di puntare sui giovani di casa, linfa vitale per il futuro della società. Penso che in questo periodo di crisi economica solo lavorando in questa direzione che si potranno ottenere dei risultati importanti”.
– Sarai anche quest’anno il capitano della prima squadra: parlaci dei nuovi arrivati e di come potrebbero inserirsi i tanti giovani che ne fanno parte…
“Quest’anno sarò ancora il capitano della prima squadra, motivo di orgoglio per me. In questi primi giorni di allenamenti le due cose che balzano subito agli occhi sono l’intensità e l’attenzione da parte di tutti a lavorare sul campo e la volontà di creare un bel gruppo, fattore fondamentale nell’affrontare una stagione difficile come quella che sta per iniziare”. “Sono molto contento del ritorno di Guido Violo, il quale mi darà un grande aiuto con la sua esperienza, della conferma di Giuseppe Refini, chiamato a confermarsi dopo la bella stagione trascorsa, di Matteo Ruggieri, Mattia Coscione e Giorgio Mannarelli, ragazzi molto seri e propedeutici al lavoro chiamati ad essere protagonisti per la prima volta in un campionato senior ed infine di tutti i ragazzi del settore giovanile che saranno chiamati in causa e sono sicuro che si faranno trovare pronti”.
– Quali potrebbero essere le differenze tra giocare ed allenare?
“Le differenze tra allenare e giocare sono tantissime ma tutto questo non mi spaventa anzi mi responsabilizza ancora di più a fare del mio meglio”
Intervista a cura di Stefano Chinappi.
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