“Un momento importante per la nostra città che si concretizza finalmente dopo anni d’attesa”. Così il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano nel corso della cerimonia di inaugurazione, dopo i lavori di restauro, del Bastione “La Favorita” e della lapide marmorea in onore ai Caduti della I Guerra Mondiale nel centro storico di Gaeta. “L’emozione che proviamo è molto forte – prosegue il primo cittadino – perché restituiamo alla città il monumentale immobile in Via Faustina e la prima lapide marmorea edificata nel per onorare i nostri caduti”.
Dinanzi una platea accorsa numerosa composta da autorità civili, militari, religiose, Associazioni Combattentistiche e d’Arma e tantissimi cittadini, il Sindaco Mitrano affiancato dal Presidente del Consiglio Comunale Pina Rosato e dal consigliere Linda Morini, ha tagliato il nastro aprendo le porte del monumento in Via Faustina. E le aspettative non sono state disattese. Uno spettacolo unico ed inedito si è presentato agli occhi del visitatore che ha ammirato il bastione finemente restaurato così come accaduto per i precedenti interventi di recupero fortemente voluti ed attuati dall’Amministrazione Mitrano. In questi anni sono stati restituiti alla Città di Gaeta diversi immobili storici: l’ex Caserma Cosenz divenuto Palazzo della Cultura, i Bastioni Carlo V, la Gran Guardia anch’essa acquisita al patrimonio comunale, la Chiesa di S. Giovanni a mare, la Porta Domnica restaurata grazie alla sinergia tra Comune e la Fondazione Del Roscio, l’ex Palazzo Comunale, ed oggi il Bastione “la Favorita”. Questo a sottolineare l’attenzione dell’Amministrazione Mitrano nei confronti del Patrimonio storico, culturale ed artistico della Città di Gaeta in un’ottica di tutela, conservazione e valorizzazione.
“Un bene culturale – prosegue Mitrano – che a distanza di secoli, conserva intatto il suo fascino quale luogo dalla vedute uniche che guarda al quartiere medievale e all’intero Golfo di Gaeta e che sarà aperto al pubblico ed accessibile dal prossimo mese di luglio”. “Un tempo – sottolinea il primo cittadino – struttura militare che si incastonava nella celebre cinta muraria della fortezza di Gaeta, la Favorita è già entrata nel cuore dei gaetani e non solo che hanno potuto, a distanza di secoli, capire il perché del nome conferito al bastione dai Reali borbonici”. “Oggi – ribadisce Mitrano – riscopriamo ed onoriamo la nostra Storia, portando a conclusione un percorso iniziato il 20 dicembre 2012 quando siglai uno dei primi atti come Sindaco di Gaeta”. Si formalizzava in quella data il trasferimento della proprietà di diversi ed importanti beni dall’Agenzia del Demanio al Comune di Gaeta.
Il Bastione “La Favorita” fu acquistato dal Comune, con corresponsione della somma pattuita nel 2006 ma da allora, per varie ragioni, le Amministrazioni non erano mai riuscite a formalizzare la compravendita. Un iter procedurale complesso che si era fermato e che aveva impedito, fino al 2012, la formalizzazione dell’atto e di conseguenza il passaggio di proprietà. Tra il primo e secondo mandato dell’Amministrazione Mitrano, si riusciva finalmente ad appaltare e portare a termine i lavori di restauro conservativo e di risanamento strutturale. Dalla Rampa si accede ai due ampi terrazzi di cui il maggiore è ad un’altezza di circa 1,60 mt. più alto della soglia della rampa principale dove originariamente venivano trasportati i cannoni. Sono stati ristrutturati i due locali che affacciano sul percorso, che possono essere utilizzati per più occasioni, con intonacatura e finitura con tecnica a raso-sasso. La pulizia è stata effettuata sui tre prospetti, in Via Faustina, Lungomare Caboto e quello che affaccia sulla Villa Traniello; eliminati inoltre gli elementi vegetali che ricoprivano le facciate ed eventuali superfetazioni, ripristinate le superfici con tecnica a raso–sasso. Questa tecnica è stata applicata a tutte le facciate che presentano pietre naturali all’interno del fabbricato, il resto delle facciate è stato rifinito con intonacatura grigia e travertino. Per le protezioni dei terrazzi sono state inserite delle balaustre in vetro temperato imbullonate esternamente al massetto del pavimento. Lateralmente alla rampa e al primo terrazzo sono state applicate le fasce di luce LED affinché illuminino il percorso. Le parti ormai perdute come il timpano sopra la stanza che da sulla rampa di accesso sono state ripristinate e rifinite con intonacatura grigia. Per l’eliminazione delle barriere architettoniche sono state inserite due rampe di pendenza 8% con opportune protezioni per salire dal terrazzo più alto a quello più panoramico che affaccia direttamente su Lungomare Caboto.
“La Favorita” cenni storici.
L’immobile “ex terrapieno Corpo di Guardia La Favorita”, denominato anche “Giardino pensile di Via Faustina” ebbe un ruolo rilevante durante la dominazione spagnola, iniziata nel 1504, quando il ruolo per Gaeta di piazzaforte del Regno di Napoli fu ancora più accentuato. La città fu dotata di nuovissime fortificazioni bastionate, in grado di sostenere le ultime e più potenti armi da fuoco. Il fabbricato è formato da un terrapieno contenuto da antiche mura in pietra calcarea e tufacea. Al piano terra vi è un locale di 15 mq senza finestre; attraverso una gradinata centrale , si accede in un giardino pensile dove insistono due piccoli locali di circa 50mq complessivi. La Favorita fu assegnata alla Marina Militare e, nella metà del secolo scorso, all’Amministrazione Finanziaria ed utilizzato come mensa e circolo ufficiali. Nell’anno 1506 la città di Gaeta, ormai possesso degli spagnoli, venne visitata dal re Ferdinando “il Cattolico”. Memore dell’esperienza maturata due anni prima,quando le sue truppe avevano sottratto Gaeta ai Francesi dopo aver occupato la collina di Monte Orlando (in quel tempo fuori delle mura), il Sovrano ideò il disegno di cingere la città con nuove opere di fortificazione che impedissero alle artiglierie, ormai sempre più perfezionate e potenti, di battere dall’alto il centro abitato ed il castello. Fece quindi gettare le fondamenta di quella poderosa cinta muraria che venne poi compiuta da suo nipote, l’imperatore Carlo V, e che da questi prese il nome. In tal modo, negli anni dal 1516 al 1538, sorsero in linea ininterrotta diversi bastioni e cortine sovrastati dalle relative batterie di cannoni. Tra questi, il Bastione con la Batteria “La Favorita”. Nei secoli successivi, le fortificazioni di Gaeta subirono diversi rimaneggiamenti e modifiche sulla base di mutate esigenze strategiche e di esperienze maturate durante gli assedi.
In particolare, nell’anno 1684, si rese necessaria un’opera accessoria alle mura dal lato di mare. Un accesso dalla strada principale della città venne fatto realizzare mediante la costruzione della rampa che unisce l’attuale via Faustina alla batteria della “Favorita”. Ancora oggi, sulla porta di accesso alla rampa, è collocata una lapide in lingua spagnola che ricorda la realizzazione dell’opera. La traduzione di tale lapide è la seguente:
Nell’anno del Signore 1684
si eresse questa opera
governando questa
Piazza il Maestro di
Campo don Antonio de
Balensuela Marchese
di Prado cavaliere
dell’Ordine di Santiago,
senza spesa di Sua Maestà.
Dalla sua lettura si deduce che l’opera non fu realizzata a spese dello stato, bensì da altro soggetto che, a tutt’oggi, non si è in grado di indicare. Durante i numerosi assedi che la Piazzaforte di Gaeta sostenne, la “Favorita” svolse sempre con notevole efficacia compiti di fiancheggiamento e di difesa del porto, pur essendo una batteria ridotta per numero di pezzi d’artiglieria. Anche durante l’Assedio del 1860/61 contribuì alla difesa della Piazza con artiglierie ad un solo ordine scoperto, composte con tre cannoni lisci da 60. La storia de “La Favorita”, fino agli ultimi eventi bellici, è strettamente connessa al retrostante Palazzo Reale.
L’antico Palazzo Reale sito nella stessa via Faustina, ove esiste attualmente la scuola elementare “Mazzini”, sorgeva in una contrada una volta detta “Vetrera” perché vi esisteva una piccola fabbrica di oggetti di vetro. Era appartenuto al marchese Gattola ed era poi passato, come dote, alla famiglia Transo; fu acquistato dal Reale Governo nel 1835. Qui il re Carlo III di Borbone si unì in matrimonio con la regina Amalia di Walburgo nel 1738; qui abitò il Pontefice Pio IX nel suo esilio del 1848-49; qui risiedevano i Reali di Borbone durante i loro soggiorni a Gaeta; qui vissero i loro ultimi giorni come Sovrani di Napoli il re Francesco e la regina Maria Sofia di Baviera, donna bellissima e leggendaria per il suo coraggio. Un ponte in ferro, demolito intorno al 1961, collegava il Palazzo Reale alla “Favorita”, che, verosimilmente, proprio a questo ponte deve la sua denominazione. Era, infatti, la batteria “favorita” dai Reali e dai loro ospiti, quando si recavano a passeggiare sugli spalti. Si riportano, a proposito, due brani particolarmente significativi tratti dalla “Narrazione del soggiorno nella Real Piazza di Gaeta del Sommo Pontefice Pio IX” di Giovanni Blois (1854): “Poco dopo il Santo Padre piacque si di passeggiare lungo il cammino di ronda, attraversando diverse batterie; uscì dal ponte che per un balcone del Real Palazzo mette fra la Batteria Favorita e l’altra Ferdinando II e giunse fino all’estrema Batteria S. Maria. Osservava frattanto e contemplava quanto dinanzi ai suoi occhi si offriva: salì ancora sopra alcuni affusti, per scoprire i navigli ancorati nel Porto e le molteplici opere di fortificazione. Per la medesima via ritornò alla Reggia …”.
“Sua Santità … indi ritiratosi in unione di S.M. la Regina e le Reali Principesse attese dalla Reggia il ritorno della truppa dal campo, situandosi sul ponte, d’onde ben la vedeva defilare, con marziale contegno e sveltezza e piena di soave ardore, perché aveva tra le fila i belli angioletti, i cari Principini!”. Con l’Assedio del 1860/61 e la conseguente caduta del Regno delle Due Sicilie, Gaeta entrò a far parte dell’Italia unita. Il Palazzo Reale divenne sede del Comando della Fortezza e del Presidio Militare, mentre la “Favorita” conservò caratteristiche di batteria fino al termine della Prima Guerra Mondiale. Nel 1927 Gaeta venne cancellata dal novero delle Piazzeforti e nel contempo fu prescelta come principale base navale militare del Tirreno. Il Palazzo Reale e la “Favorita” divennero degna sede del Comando Marina fino al nefasto armistizio dell’8 settembre 1943.
Il bastione infine fu assegnato alla Marina Militare e, nella metà del XX secolo, all’Amministrazione Finanziaria ed utilizzata come mensa e circolo ufficiali. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Latina e Frosinone, in risposta alla richiesta di verifica di interesse culturale dell’immobile in argomento dell’Agenzia del Demanio – Filiale Lazio, autorizzava l’alienazione dell’immobile a favore del Comune di Gaeta. Con atto notarile pubblico del 20 dicembre 2012, il Comune di Gaeta ha acquistato definitivamente l’immobile.
Foto Paolo Di Tucci
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