Una delle principali novità per le pensioni nel 2025 è il bonus Maroni rafforzato. Tutto ciò che è stato deciso dalla Legge di Bilancio.
Il bonus Maroni è stato rafforzato e ampliato. La Legge di Bilancio 2025 ha voluto puntare sull’estensione dell’incentivo intitolato all’ex presidente della Lombardia, ministro dell’Interno e poi ministro del Lavoro Roberto Maroni, scomparso nel 2022. Si tratta di un’agevolazione fiscale, traducibile in un aumento sensibile dello stipendio, destinata ai lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento.
Introdotto per la prima volta nel 2004, quando appunto Maroni era ministro del Lavoro nel secondo Governo Berlusconi, l’incentivo è stato rinnovata e reintrodotto dal Governo Meloni nella Legge di Bilancio 2023. Dopodiché è stato confermato nella Legge di Bilancio 2024 e, con ulteriori modifiche, nella Legge di Bilancio 2025.
Rafforzato il bonus Maroni: chi può beneficiarne
La caratteristica fondamentale del bonus Maroni 2025 sta nel potenziamento dell’esenzione fiscale per chi, pur avendo maturato i requisiti per andare in pensione anticipatamente, sceglie di restare ancora al lavoro. Di base, l’incentivo mira proprio a premiare economicamente i lavoratori che scelgono di rimanere attivi nel mercato del lavoro. Per lo Stato, allontanare anche solo di pochi mesi i lavoratori dalla pensione significa poter risparmiare qualcosina sui costi, sempre meno sostenibili, del sistema pensionistico.
Con il bonus, la decisione di ritardare la pensione si accompagna alla rinuncia al versamento della quota dei contributi a proprio carico pari al 9,19 e all’8,85% dell’imponibile pensionistico per i lavoratori dipendenti del settore privato e di quello pubblico. La novità è che ora il bonus diventa esentasse.
A poter richiedere il bonus sono, di base, i lavoratori in possesso dei requisiti per Quota 103 contributiva. E poi per l’uscita anticipata con 42 anni e 10 mesi di contribuzione (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età. Il bonus si traduce così in una somma aggiuntiva in busta paga che, a partire dal primo gennaio 2025, non sarà soggetta alla tassazione IRPEF, garantendo un guadagno netto maggiore.
Con le ultime modifiche, inoltre, si ha un’estensione dei beneficiari. Oltre ai lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per Quota 103, il bonus è ora appunto disponibile anche per coloro che hanno maturato i requisiti standard per la pensione (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).
Non è tutto: c’è anche un’altra novità importante… Anche i lavoratori che scelgono di rinunciare alla trattenuta contributiva INPS a loro carico vedranno un aumento netto nello stipendio mensile. Quindi, la Legge di Bilancio spinge gli italiani a restare al lavoro. In termini numerici, nel 2024, il bonus non è stato un successo.
Il Governo si aspetta che il rafforzamento del bonus Maroni, l’incentivo possa attirare un numero maggiore di lavoratori. Ma quanto si guadagna concretamente? Un lavoratore che sceglie di usufruire del bonus Maroni 2025 può vedere un aumento netto della sua busta paga di circa il 10%.