Bruno Segre a Formia: Settimo incontro della 5ª Stagione di “Confronti”

Bruno Segre prese coscienza della propria identità ebraica a otto anni, brutalmente, quando le leggi razziali lo costrinsero ad abbandonare la scuola pubblica. Ci tornò solo nel 1945. Nel frattempo vede il padre morire in maniera drammatica, la madre assumere il ruolo di capofamiglia e riuscire a passare indenne attraverso i rischi della deportazione, dopo l’8 settembre del ‘43. Ai Segre andò bene, ma parenti e amici perirono nella Shoah. Laureato con Antonio Banfi, collaboratore di Adriano Olivetti per il Movimento di Comunità , insegnante nel Canton Ticino, Segre ha lavorato poi soprattutto nell’editoria e ha collaborato con giornali e riviste. Dopo la pensione è divenuto attivissimo esponente di una minoranza critica all’interno della Comunità ebraica: ha visto infrangersi il mondo nuovo che Israele sembrava promettere negli anni sessanta; ha contestato il progressivo nazionalismo sionista, e ha cercato attivamente soluzioni di convivenza tra Israele e Palestina. La sua storia personale diventa il paradigma di un popolo irrequieto, che non ha mai smesso di interrogarsi su se stesso.

Bruno Segre, milanese nato in Svizzera nel 1930 , è studioso di vari aspetti della cultura e storia degli Ebrei; ha fatto parte del Consiglio del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, ha lavorato nell’editoria e nel giornalismo. Dal 1991 al 2007 ha presieduto l’Associazione «Amici di Nevé Shalom/Wahat al-Salam». Ha diretto dal 2001 al 2011 il periodico di vita e cultura ebraica Keshet. Da anni contribuisce ai Colloqui di Camaldoli per il dialogo ebraico-cristiano ed è tra i promotori in Italia dell’appello SISO – Save Israel Stop Occupation – per una giusta soluzione del conflitto Israelo-Palestinese. Libri : Che razza di ebreo sono io ? , Casagrande (2016) ; Israele: la paura,la speranza. Dal progetto sionista al sionismo realizzato- Wingsbert House (2014) ; Adriano Olivetti. Un umanesimo dei tempi moderni. Impegni, proposte e progetti per un mondo più umano, più civile, più giusto . Imprimatur (2015) ; Quelli di Via Asti . Memorie di un detenuto nelle carceri fasciste nel 1944 . Edizioni Seb27 (2013).

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